1946-01: 14 – San Bernardino, la ricostruzione

04.01.1946  S.Bernardino, la ricostruzione

Cronache dell'immediato dopoguerra. Il problema del riscaldamento nelle scuole.

 

Dalle pagine di “La Romagna proletaria” del 14/1/1946, cronaca da S.Bernardino di Lugo.
Articolo interessante sia perché testimonianza diretta, sia per il linguaggio “politico” a tratti utilizzato.

“Ricostruzione. – Tra i paesi più colpiti nella valle tra il Senio e il Santerno, S.Bernardino tiene sicuramente uno dei primi posti. Il paese è stato minato e fatto saltare. I fertili terreni della campagna minati, , alberi e viti lungo il corso del Santerno, per la lunghezza di chilometri, tagliati, le case coloniche distrutte. Un panorama apocalittico di distruzione, saccheggio e miseria, accoglie i visitatori. Questa è l'eredità fascista accoppiata alla civiltà nazista.
In un precedente articolo pubblicato su "La Romagna Proletaria" si segnalò la prima afermazione democratica del paese, e cioè la riattivazione delle scuole elementari. Ora, a problema quasi risolto, subito se ne presenta uno nuovo, sotto la forma di una circolare ministeriale, dove si fa presente che se manca la legna, le scuole si possono anche chiudere. L'intera popolazione che tanto aveva dato perché le scuole funzionassero bene e che gli alunni potessero frequentare le regolari lezioni, con altrettanto spirito di solidarietà si è accinta a superare il nuovo ostacolo. le nuove organizzazioni democratiche, sempre in prima linea per gli interessi del popolo, subito si sono messe all'opera: così la Lega Contadini e Sindacato Braccianti hanno in comune accordo provveduto per distribuire la legna da ardere.
E' bene però dare alcune cifre, per mettere in evidenza qual è stato il contributo più rilevante. La Lega Contadini ha offerto q.li 120 di legna, in misura di q.li 2 ogni famiglia. Il valore è di L. 40.000, in più bisogna aggiungere le ore lavorative che sono occorse per preparare detta legna per le stufe. Alle 2 giornate per la scuola l'intero Sindacato Braccianti è intervenuto e con esso molti contadini che già gratuitamente avevano offerto la legna. Le ore lavorative occorse sono state 400 pari ad un importo di L. 14.000 che sommate alle 40.000 danno la spettacolosa cifra di L. 54.000 solamente per la legna.
Il preventivo delle spese per le scuole si aggira sulle 250.000 lire. Circa un centinaio sono state offerte da parte di parecchie famiglie di medie condizioni ed anche da poveri operai. I grossi proprietari invece hanno fatto sapere che qualcosa avrebbero dato, ma ancora non s'è visto nulla.
Le aule ripristinate sono 8 con tutte le cinque classi elementari, suddivise in tre centri: Belricetto, Ciribella, Bellaria.
Quando c'è la volontà c'è pure la possibilità di realizzare sul terreno pratico anche i casi più ardui. Questa è chiara manifestazione di maturità politica che l'intera popolazione di S.Bernardino sta dando, in attesa di vedere coronato i suoi sforzi con la vittoria della Democrazia progressiva.

 

(Articolo tratto da "Il Ponte", San Bernardino, numero 4, Primavera 1994, pag.14)