28ª Brigata Garibaldi, 6ª Compagnia

28ª Brigata Garibaldi, 6ª Compagnia

La foto ritrae la 6ª Compagnia della 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini" a Codevigo (Pd).

1 - Gaetano Verlicchi di Alfonsine
2 - Benvenuto Coatti di Anita, già dell'8° Brigata Garibaldi
3 - Bruno Ziosi di Mezzano ma originario del ferrarese
4 - Giuseppe Bassi di Alfonsine
5 - Gastone Siroli di Mezzano
6 - Romano Tarroni di Alfonsine
7 - Sirio Geminiani di Alfonsine
8 - Giovanni Fabbri (Gusté) di Mezzano
9 - Antonio Tarroni di Alfonsine
10 - Antonio Margotti di Mezzano
11 - Giovanni Errani (Baco) di Mezzano
12 - Steno Pagani di Alfonsine
13 - Alfredo Bedeschi di Alfonsine
14 - Buonafede Servidei di Alfonsine
15 - Luigi Pattuelli (Profes) di Alfonsine
16 - Primo Foschi, ex-marinaio della Regia Marina, poi partigiano nell'8° Brigata "Romagna"
17 - Giuseppe Poletti di Mezzano
18 - Renzo Pagani di Alfonsine
19 - Luciano Tassoni di Mezzano
20 - Angelo Coatti di Sant'Alberto
21 - Antonio Vasi di Mezzano
22 - Silvano Zaccaria di Alfonsine
23 - Mario Zampiga di Ravenna del Borgo S. Biagio
24 - Quarto Servidei di Alfonsine
25 - Duilio Minguzzi di Alfonsine
26 - Ermanno Foschini di Mezzano
27 -  Luigi Morigi di Alfonsine.

 

Siamo ai primi di Maggio. Il Comandante Cristoforo "Rino" Bendazzi, di Alfonsine era caduto in combattimento il 28 aprile del 1945, e il comando era stato assunto da Silvano Zaccaria di Alfonsine (22).

La 6ª Compagnia era costituita in gran parte di Alfonsinesi, come del resto la 4ª e la 5ª. Si era costituita nelle Valli di S.Alberto quando si era formata la Colonna Wladimiro, composta dal distaccamento “Tarroni” e dai GAP (Gruppi d’Azione Patriottica) e dalle SAP (Squadre d’Azione Partriottica) che operavano nella zona di Alfonsine; dovevano anche condurre i distaccamenti “Babini” e “Strocchi” verso l’isola degli Spinaroni, al “Terzo Lori”.

La Colonna Wladimiro aveva una forza non inferiore alle 400 unità, divisa in compagnie, con armi leggere ma non per tutti. Si avventurarono nella zona di S.Alberto, ingaggiando una tremenda battaglia (la battaglia delle valli) con i tedeschi, che portò molti gruppi partigiani alla frammentazione. Alcuni ritornarono verso Alfonsine, altri riuscirono a risalire verso Ravenna dove parteciparono alla sua liberazione. A quel punto le Compagnie furono dichiarate sciolte dal comando inglese. I vari gruppi si aggregarono in qualche modo alle pattuglie inglesi e canadesi, e furono così apprezzati per il ruolo di supporto e per le azioni pericolose a cui vennero chiamati.

Il 16 dicembre 1944 fu ricomposta una nuova Brigata partigiana e inquadrata dal Comando Inglese all'interno della 8ª Armata (9ª Brigata Corazzata) come unità autonoma, assumendo il nome di 28ª Brigata Garibaldi “Mario Gordini". Nuovo comandante venne nominato Arrigo Boldrini (Bulow), Ateo Minghelli (Règan) e Mario Verlicchi (Wladimiro) vicecomandanti, Gino Gatta (Zalèt) commissario. A tale Brigata fu dato il compito di tenere la zona del fronte delle valli oltre il Reno avanzando verso nord. In un primo tempo sembrava che avessero il compito di liberare Venezia, poi fu deciso che Venezia non doveva essere liberata dai partigiani ma dall'esercito. Così furono quelli del "Cremona" a indirizzarsi verso Venezia, mentre la 28ª si diresse a Codevigo, inseguendo tedeschi e fascisti repubblichini in fuga. Nella battaglia di avvicinamento a Codevigo, il 28 aprile Rino Bendazzi cadde in combattimento, annegando nel fiume Brenta, mentre ferito da un cecchino tedesco o da un fascista della GNR, tentava di salvare un soldato inglese a sua volta ferito e caduto in acqua. La 28ª Brigata Garibaldi si dovette fermare a Codevigo e fu invitata a tornare a Ravenna per la smobilitazione. Le varie compagnie avviarono una lenta marcia di ritorno che le portò a sostare in vari paesi (la 6ª Compagnia fece sosta anche a Massa Lombarda), fino a che il 20 maggio si ritrovarono tutti a Ravenna dove avvenne la consegna delle armi e la smobilitazione definitiva della 28ª Brigata Garibaldi.

 

Luciano Lucci  (alfonsinemonamour.racine.ra.it)