Argelli Luca

Argelli Luca

Lugo 1960

Nasce a Lugo nel 1960. Dopo l’infanzia trascorsa in Veneto ritorna nella città natale e inizia a frequentare la Scuola Comunale di Arti e Mestieri di Massa Lombarda diretta da Umberto Folli. Si dedica inizialmente alla decorazione, scenografia e grafica pubblicitaria. Dalla fine degli anni ‘80 opera prevalentemente come pittore. Nel 1993 partecipa alla mostra itinerante degli artisti italiani per Federico Garcia Lorca. Vanta numerose presenze a rassegne d’arte in ambito nazionale. Vive e lavora a Masiera di Bagnacavallo.

Tre esperienze importanti hanno concorso alla formazione del modo di vedere e di sentire il paesaggio da parte di Luca Argelli, artista per un certo periodo nomade per percorsi familiari o scelte esistenziali. Nell'esperienza di Luca, il possedimento geografico è stato molteplice e duraturo nella costruzione del suo percorso d'artista. Innanzi tutto il Montello, collina di terra rossa che si eleva vicino al Piave, luogo ordinato e al contempo selvatico nella Marca trevigiana, luogo di erranza e di perdita, con le sue numerose strade d'accesso o "prese" che congiungono il crinale alla pianura. Il paesaggio – anche per Argelli – sembra essere luogo di elezione, di identità, nel quale perdersi e ritrovarsi, uno spazio interiore contaminato dal nostro sguardo che lo reinventa quotidianamente. La seconda modalità di educazione allo sguardo deriva ad Argelli dal suo vissuto in Romagna e dal risiedere, da numerosi anni, in uno dei luoghi più onirici possibili: sotto il fiume. La terza e ultima costruzione della tavola pitagorica del cuore e dell'occhio gli viene da un lungo soggiorno in Messico, che disegna trame di spiccata sensualità, dalle tinte anche violente, in quel mondo dove sente battere il cuore segreto della terra e della natura.  Da questo vissuto che è occasione di formazione della sensibilità e dello sguardo, derivano suggestioni cromatiche e percettive che nutrono e alimentano la sua pittura. Luca procede per costruzione e decostruzione dei dati di realtà: da qui un informale puro che, negli ultimi tempi, ha tuttavia recuperato frammenti di un vago "naturalismo". E dove il colore, nell'esuberanza delle nuances, mantiene un suo predominio inalterato. Con una tecnica che origina per filiazione dai riverberi dell'impressionismo e del divisionismo, lavora con maestria sui tremiti e sui tagli di luce, sulle luminescenze e sui bagliori, mosso da un sentimento dell'immagine che è ora lirico, ora esplosivo. La sua tavolozza è ricca e modulata: dai trasalimenti dei gialli, dal rosso che sposa il blu in sfumature di viola, alla sospensione onirica dell'azzurro che vira ad articolate tonalità del blu, fino all'uso sapiente del nero, dove la temperatura pittorica muta e il tono si fa meno elegiaco acquistando in suggestione drammatica. E quando la tela non brulica di colore e la pennellata nel suo movimento prevalentemente verticale si fa meno irrequieta, ecco allora delinearsi qualche squarcio d'orizzonte, in un'apertura che libera lo sguardo dell'artista da quel suo essere “costretto” sotto le anse del fiume, per intraprendere un viaggio e forse un dialogo con quel lontano e remoto che sembrano prefigurare e suggerire una temperata ansia d'infinito. (Daniele Serafini)

 

Opere di Luca Argelli si possono ammirare presso:

Biblioteca Comunale di Lugo "Fabrizio Trisi" (Paesaggio)

Padiglione A dell'Ospedale "Umberto I" di Lugo (Nuova primavera)