Epoca di costruzione: Seicento  /  Anno di ricostruzione: anni '80 del Novecento

Questa casa, di antiche origini, nel corso del XIX secolo era di proprietà Guerrini ed è citata nelle cronache come teatro di una delle prime scorribande del Bandito Stefano Pelloni, detto il Passatore, ai danni dei possidenti del paese. Nel catasto di inizio Ottocento, l'edificio mostrava lo stesso ragguardevole ingombro odierno e spiccava isolato e privo del corredo di volumi secondari nel fondo chiamato Brenta (dove si ha notizia anche dell'esistenza di un oratorio), a poca distanza dalle mura di Bagnara. Considerando tale situazione in rapporto alla particolarità della pianta, si è dedotta una originaria suddivisione del fabbricato in due parti: la prima, ad ovest, con caratteri di residenza padronale; la seconda, ad est, destinata ad uso colonico di abitazione e servizi; ipotesi confermata da alcuni aspetti peculiari della zona ovest (l'androne passante, una maggiore regolarità dell'impianto, il finestrone sopra la porta principale, la corrispondenza di una importante pilastrata di accesso su strada). Probabilmente nell'Ottocento l'edificio fu ristrutturato, uniformando le due parti secondo la tipologia della casa padronale. Si possono notare le analogie dimensionali e formali con la vicina casa Marescotti, poi Beltrani.

L'edificio, che all'interno non presentava decorazioni né elementi di pregio architettonico, è stato totalmente ricostruito negli anni '80 del Novecento, mantenendo tuttavia i connotati preesistenti riguardo alle fattezze esteriori, alla distribuzione dei muri maestri, alla suddivisione in due unità abitative; sono stati riprodotti anche i notevoli pilastri degli accessi du Via Giuliana, integrandoli nella nuova recinzione. Gli attuali proprietari hanno curato la trasformazione della corte in un ampio giardino, mentre i terreni limitrofi sono stati inseriti nell'espansione urbana come zona residenziale e sportiva.

Bibliografia:

Giovanni Baldini - Giorgio Sangiorgi, "Vita in villa: le ville storiche del Lughese e della bassa Romagna", Edizioni Pendragon, Bologna, 2007