Baldini Dina

Baldini Dina

Cotignola (?) 1907 - Cotignola 17 dicembre 1944

 

Baldini Dina in Resta, detta "La Dina d'Rièzi", di Ercole e Bandoli Virginia, residente a Bologna e sfollata a Cotignola insieme al figlio Luigi di nove anni. Nella casa paterna, ubicata in Via Madrara n.21, si era installato un comando tedesco agli ordini di un capitano medico.

Il giorno 16 dicembre 1944 Nicola Randi, di 11 mesi, di Giovanni (detto "Giuâni d'Staffa") e di Baldini Santina, residente in Via Madrara n.10, sfollato pure lui dai nonni materni, colpito da polmonite, si aggravò a tal punto che il medico tedesco tentò di salvarlo mediante un'iniezione in dotazione al suo reparto. A nulla valse il suo intervento, poiché il piccolo nella tarda serata spirò. La zia Dina allora decise di recarsi ad avvisare il padre del bimbo, che era rimasto nella sua casa diroccata nelle vicinanze del ponte sul Lamone. Inutilmente dissuasa dal capitano medico e dai congiunti, partì, accompagnata da un soldato tedesco, perché era già notte avanzata. Purtroppo la Via Madrara era divenuta quella notte il bersaglio preferito delle artiglierie alleate.

La Baldini era appena giunta in corrispondenza  dell'abitazione di Vincenzo Alboni, detto "Cencio d'Mazulâna", che una granata esplose sulla porta del passo carraio della casa di Alboni. La rosa delle schegge colpì alla testa la donna, che morì all'istante, mentre il soldato che l'accompagnava rimase indenne grazie all'elmetto che gli proteggeva il capo. Erano le prime ore del 17 dicembre 1944. Lo stesso militare ne trasportò il corpo nella casa degli Alboni e ritornò a riferire la triste notizia alla famiglia Baldini. Alla mattina la salma fu trasportata a casa con un barroccio trainato da una mucca. Composte le due salme in casse di fortuna, costruite sul luogo dall'artigiano Giulio Francesconi, i poveri resti furono trasportati sempre con lo stesso mezzo alla chiesina di Santa Maria in Baronzano, ubicata nell'omonima via, dove, per gentile concessione della proprietaria di detto oratorio, signora Laura Sangiorgi, furono collocate in un unico loculo. I familiari furono costretti ad adottare questa soluzione, in quanto lo stesso giorno, 17 dicembre 1944, il ponte di Cotignola sul Senio venne distrutto dagli aerei alleati. Soltanto il 9 dicembre 1945, le due bare furono sepolte nel cimitero cittadino.

(da "Notiziario Cotignolese", supplemento al n.1 di "Cotignola Oggi" del 05/03/1985, pag.4)