Caldari Luciano

Luciano Caldari

Savignano sul Rubicone 13 dicembre 1925 – Cesena 23 dicembre 2012 

Nato a Savignano sul Rubicone nel 1925, Luciano Caldari ha studiato a Bologna dove si è diplomato nel 1945 al Liceo Artistico. Ha iniziato la carriera artistica in ambito cesenate a contatto con i coetanei Alberto Sughi e Giovanni Cappelli, aderendo al movimento neorealista. Ha inizialmente affrontato tematiche d’impegno sociale, sul mondo del lavoro bracciantile e contadino. Frequenti anche i soggetti legati alla marineria. Nel 1949 si trasferisce a Roma, dove espone alcune opere grafiche in una mostra collettiva alla "Galleria Einaudi" con De Pisis, Omiccioli, Melli, Vespignani. Nel 1950 è a Parigi dove ha rapporti soprattutto con Leger prima di entrare in contatto con l’ambiente milanese. Nel capoluogo lombardo frequenta Birolli e Morlotti, pittori come lui impegnati nelle tematiche esistenziali. Qui esordisce nel 1951 con una mostra personale alla Galleria Bergamini.

Durante il periodo milanese ha rivolto la propria attenzione alla condizione ed ai processi di alienazione dell’uomo nella società del suo tempo. Nel 1956 è stato presente con opere grafiche alla Biennale di Venezia. Successivamente espone in importanti rassegne d'arte allestite in diverse città dell'est europeo, tra le quali Mosca, Berlino, Praga, Budapest, Sofia, Varsavia.

Nel 1960, ottiene un importante riconoscimento al "Premio Marzabotto" con l'opera intitolata "Dolore per il figlio caduto", del '54; "L’eccidio di partigiani" viene premiata alla Mostra di Pittura della Resistenza di Ferrara del ’55; molto importante è anche il "Condannato a morte", dipinto nel 1961 in ricordo dell’eccidio di Marzabotto).

Dopo il rientro a Cesena, ha espresso una figurazione d’ispirazione esistenziale ed intimista. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove nel 1972 ha presentato sue opere al "Morgan’s Paint". Nel 1974 Cesena gli ha dedicato una grande mostra antologica curata da Mario De Micheli. A metà degli anni '80, su invito, è allestita una Personale presso l'Ambasciata Italiana di Tunisi. Nell’ultimo periodo della sua vita ha vissuto e lavorato appartato nella sua casa-studio sulla collina cesenate, esposta ai venti della vicina montagna e del mare, "la casa ideale, fuori dalle utopie, il sogno di una vita di lavoro e di meditazione".

È anche documentato l’impegno espresso da Caldari nei primi anni ’60 come direttore artistico della Galleria d’Arte ‘Il Bragozzo’ per conto dell’Azienda di Soggiorno di Cesenatico con l’esposizione di dipinti e disegni di noti artisti italiani, tuttora conservati presso il Palazzo del Turismo: tra gli altri, Giovanni Cappelli, Alberto Sughi, Giancarlo Cazzaniga, Gino Meloni, Bruno Cassinari, Ernesto Treccani, Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Renzo Vespignani, Ennio Morlotti.

“Di questo pittore amiamo soprattutto paesaggi e figure in cui s'invigorisce un sommesso lirismo, già avvertibile nelle opere della stagione neorealista e in una delicatissima serie di ritratti muliebri. Il colore basso e denso restituisce la fragranza di una materia amorosamente indagata, una malinconia terrea, di radio obliosa dei mali che reca in sé. E la sapienza del tessuto cromatico si dissimula nel familiare linguaggio che, senza enfasi, avvolge di un soavissimo calore un mondo fraterno.” (Mario Bolognesi, Ravenna, 1958)

 

(Fonti: www.lucianocaldari.it, www.cesenatoday.it, www.menocchio.org)

 

Bibliografia essenziale
De Micheli, Caldari, mostra antologica, 1951-1974, Bologna, 1974

 

Opere di Luciano Caldari si possono ammirare presso:

Parco pubblico di Conselice, Via Copernico angolo Via Di Vittorio (Monumento alle Mondine e agli Scariolanti)