Ferroni Daniele – 03 I volti delle parole

Daniele Ferroni - I volti delle parole

Edizioni Fondazione Tito Balestra Onlus, Longiano, 2014, prefazione di Sebastiano Vassalli

Che faccia hanno i poeti?

E che faccia hanno i salumieri, i dottori commercialisti, gli elettricisti, i collezionisti di francobolli e i fotografi?

Prima che qualcuno inventasse la fotografia, i poeti non avevano un volto ed era meglio così. Noi non conosciamo la faccia di Omero. Il suo busto in marmo al Museo Nazionale di Napoli non ci dice niente dei suoi lineamenti. Rappresenta una barba intorno a due orbite vuote: Omero, per noi, è quella barba, e quello sguardo assente.

Saffo, secondo una tradizione, era una donna bellissima: La copia in marmo di un suo ritratto conservata al Museo Archeologico di Istambul riesce a rappresentare, ed è quasi un miracolo, oltre alla sua bellezza anche la sua sensualità. Ma secondo un’altra tradizione, seguita da Leopardi nell’”Ultimo canto di Saffo”, la poetessa di Lesbo era piccola e brutta: talmente brutta, che si sarebbe uccisa per la disperazione di un amore non corrisposto gettandosi dalla rupe di Leucade.

François Villon era la sua fisicità. Era il suo collo che aveva rischiato di provare, sulla forca, “quanto pesava il culo”; era la sua testa che i carcerieri avevano rasato “come una rapa che si sbuccia o spella”. Al contrario, Vladimir Majakovskij era, e continua ad essere nonostante le fotografie che lo ritraggono, “una nuvola in calzoni”.

I poeti sono come gli altri li immaginano e come loro immaginano sé stessi, non come li rappresentano le fotografie. Dino Campana pensava di essere, anche nell’aspetto fisico, “l’ultimo dei germani in Italia”, alto e biondo. In realtà era di statura mezzana, aveva i capelli castani e tendeva ad ingrassare. L’unica fotografia che gli dà un aspetto di poeta, quella scolastica del liceo, si è poi scoperto che era la fotografia di un suo compagno. Lui, in quell’immagine, non compare nemmeno.

Ci sono poeti con facce da salumieri, come Montale, e salumieri con facce da poeti. Daniele Ferroni è un bravissimo fotografo e ha voluto misurarsi con un’impresa che io ritengo impossibile, per tutti e anche per lui: quella di trovare la poesia nelle facce dei poeti. Ma forse questo libro mi darà torto. Glielo auguro sinceramente.

 

Sebastiano Vassalli, dicembre 2013