Gagliardi Paolo, Biografia

Paolo Gagliardi, Biografia

Forlì 10 novembre 1956 - vive a Lugo

Paolo Gagliardi è nato a Forlì nel 1956 ma vive fin dall’infanzia a Lugo (Ra).

Ha composto i primi versi in età adolescenziale, ma è solo alla fine degli anni ’90 che ha iniziato a scrivere, dapprima in italiano poi nella sola lingua madre, il romagnolo (per l’esattezza il lughese). Attualmente si occupa di ricerca storica locale, in particolar modo quella che riguarda il periodo della Prima Guerra Mondiale; partendo da questi studi ha composto la raccolta Fent, caval e re con la quale nel 2015 ha vinto prima il Premio Sauro Spada, poi la XII edizione del premio nazionale di poesia in dialetto “Città di Ischitella – Pietro Giannone” (motivazione: un diario di guerra composto da piccoli frammenti, in cui l’io narrante, i compagni, le giovani reclute e i nemici, vivono la loro partita a carte in compagnia della morte, senza il conforto della speranza, riscaldati a volte da qualche tenue ricordo). Nel 2013, inoltre, con il poemetto “Sflèzan. L'è zuzest de' vinzeinqè risultato vincitore della 7° edizione del concorso E’ fat indetto dall’Istituto Friedrich Schürr (la tragedia dell’incendio del Polverificio Randi di Villa San Martino, accaduta nel 1925, raccontata attraverso la voce di Antonietta Baldassarri, una delle povere vittime perite nel rogo).

Le sue raccolte di poesia sono:
E’ viaẓ dl’anma (Tempo al Libro, Faenza, 2011, prefazione di Matteo Fantuzzi)
Al röb al cambia (L’Arcolaio, Forlì, 2013, prefazione di Fabio Franzin)
Fent, caval e re (L’Arcolaio, Forlì, 2015, prefazioni di Gian Ruggero Manzoni e di Nevio Spadoni)

Sue poesie sono inoltre contenute nelle raccolte:
Sotto il cielo di Lampedusa (Rayuela, 2014, prefazione di Erri De Luca)
I volti delle parole del fotografo Daniele Ferroni (Edizioni Fondazione Tito Balestra Onlus, Longiano, 2014, prefazione di Sebastiano Vassalli)
Dialetto, lingua della poesia, antologia a cura di Ombretta Ciurnelli (Edizioni Cofine, Roma, 2015)

 

Alcune recensioni a "E' viaz d'anma":
Giovanni Nadiani  - “I risultati raggiunti con questa opera prima l’inserisce a tutti gli effetti e con pieno diritto nella grande stagione della poesia romagnola.” / Gianni Fucci  - “Le sue liriche mi sono piaciute molto. Qualcuna l’avrei, forse, potuta scrivere io stesso, tanto le sento consonanti con il mio modo di fare poesia.”(Gianni Fucci ha fatto parte del gruppo di intellettuali santarcangiolesi “E circal de giudezi”, con Rina Macrelli, Tonino Guerra, Nino Pedretti, Raffaello Baldini ed altri) / Nevio Spadoni  - “Vi ho trovato una poesia fresca, dai toni per certi versi adolescenziali, per quella ricerca incessante di senso. Poesia scarna, con un linguaggio asciutto, a tratti molto incisiva. Uno sgomento pervade le sue liriche, per l’inarrestabile trascorrere del tempo e la caducità inevitabile di tutte le cose.”

 

(Fonte: Paolo Gagliardi)