Orioli Giuseppe (Pino)

Giuseppe (Pino) Orioli

Alfonsine 11 febbraio 1884 – Lisbona 2 gennaio 1942 

Il librario antiquario più amato dai bibliofili nell’Europa degli anni ’30.

«Orioli è quel tipo d’italiano da commedia dell’arte che gli inglesi credono il solo autentico», tratteggiava ironico Eugenio Montale che incontrava il libraio di Alfonsine ai tavoli del caffè fiorentino delle Giubbe Rosse. Riscoprire Orioli vuol dire rileggere la vita di un intellettuale e di un self made man illuminato, dalle intuizioni wildiane che affascinarono Rubinstein e il dadaista Tzara.

Nato ad Alfonsine nel 1884, figlio di un bottegaio che gestiva una drogheria e un’osteria dello Stradone (Corso Garibaldi) ad Alfonsine presso il ponte nuovo sulla Via Reale, Giuseppe Orioli trascorse la sua infanzia tra gli argini del fiume Senio, piazza Monti, il Fosso Vecchio e il Naviglio. Se ne andò a 14 anni a Firenze a lavorare nella bottega di un barbiere.

Dopo aver fatto il soldato a 20 anni, emigrò a Parigi con quattro soldi in tasca, e da lì passò a Londra. Qui visse di vari espedienti riuscendo poco a poco a conoscere molti personaggi che diverranno famosi, tra i quali D.H.Lawrence, di cui diventerà il primo editore per il famoso romanzo erotico, che tanti scandalizzò: "L’amante di Lady Chatterlay".

Nel 1910 l'ex anarchico Barberi aveva trasferito la sua libreria in Charing Cross Road e le aveva dato un orribile nome "The Polyglott Library". Barberi aveva un socio che non poteva soffrire e implorò Orioli di sostituirlo. "L'idea mi piacque - scrive Orioli - e quando iniziai la mia nuova attività lo pregai di mutare il nome della libreria chiamandola Barberi&Orioli". In realtà era un bugigattolo ad uso libreria ma riuscì ad attirare la curiosità di molti scrittori londinesi. 

Orioli andò poi a Firenze dove aprì un negozio di libri col suo ex-allievo e amico J.Irving Davis, in via Vecchietti, finanziato dal padre del suo socio. Dato poi che si erano innamorati di una stessa persona, e non volevano litigare tra loro, decisero di tornare entrambi a Londra nel 1913. Qui aprirono un piccolo negozio, al n.24 di Museum Street, dove vendevano libri di antiquariato, fondando anche una casa editrice, che divenne famosa.

Orioli fece molti viaggi insieme allo scrittore Norman Douglas, a cui fu legato da un’amicizia particolare. Dopo la Grande Guerra, tornò a Firenze dove aprì un negozio tutto suo di libri di antiquariato, in Lungarno delle Grazie. Nel 1920 incontrò perfino D’Annunzio a Fiume, mentre era in corso l’esperienza anarco-nazionalista dei Legionari. Curiosa, per alcune notizie, la valutazione, che lascia intravedere nel suo libro "Le avventure di un libraio" di quella discussa ma anomala esperienza dannunziana.

Nel 1929 Orioli fondò a Firenze una preziosa casa editrice, "The Lungarno Series", conosciuta e ammirata dai bibliofili di ogni Paese. L'impresa durò fino al 1937 comprendendo solo 12 titoli (tirati al massimo in poco più di mille esemplari), fino ad allora inediti, di scrittori inglesi, tra i quali alcuni già ampiamente noti come D.H.Lawrence, lo stesso Douglas, W.S.Maugham, R.Aldington. Anche Orioli vi pubblicherà in inglese le sue memorie, Adventures of a Bookseller, edite nel 1944 durante la guerra in italiano dalla raffinata casa editrice di Gian Dàuli. Una nuova e ultima edizione è stata pubblicata nel 1988 dalla EDIZIONI IL POLIFILO con l'introduzione di Alberto Vigevani.

Orioli ebbe una vita avventurosa, ricca, intensa, piena di energia e di felicità. Dotato di una rara capacità di partecipare appieno all'intera vita dei sensi: dal cibo al vino, agli occasionali rapporti con l'altro sesso, alle durevoli amicizie "particolari", e anche al vivo godimento della magia dei paesaggi. Il tutto tra libri straordinari, personaggi eminenti, amicizie intense (sembra accertata la sua omosessualità, e il rapporto intimo che ebbe con Norman Douglas), con incontri e vicende fuori del comune (incontrò il pianista Rubinstein, il fondatore del dadaismo Tzara, e anche Eugenio Montale con cui andava a cena in trattoria a Firenze), Orioli si rivelò sempre un piacevole compagno di viaggi, un viandante che amava spesso spostarsi a piedi. Gran parlatore e sempre disponibile all’ascolto, nella sua autobiografia ci trasmette l’idea che essere al mondo è bello se si impara a succhiare il più possibile il midollo della vita.

L’ultimo capitolo della vita di Orioli è segnata dal rapporto con Reginald (Reggie) Turner, wildiano omosessuale della prima ora, amici da sempre, trasferitosi a Firenze negli ultimi anni della sua vita, ove morì nel dicembre del '38. Nel 1939 dopo la morte di Turner, in piena seconda guerra mondiale, Pino Orioli e Carlo Zanotti andarono a Londra. Sorpresi dallo scoppio della guerra si trasferirono a Lisbona, dove avevano intenzione di rimanere due anni in attesa della fine delle ostilità nel Portogallo neutrale, lontano dagli incubi del nazismo. Dopo poco tempo Orioli si ammalò gravemente. Morì il 2 gennaio 1942, all’età di 58 anni, assistito unicamente dal fedele aiutante Carletto (Carlo Zanotti), che nominò suo erede.

 

(Luciano Lucci)

Per maggiori approfondimenti sulla vita di Giuseppe Orioli: http://alfonsinemonamour.racine.ra.it/alfonsine/Alfonsine/giuseppe_orioli.htm