Pesca Buco Incavato

Pesca Buco Incavato

La pesca che ha fatto la storia della frutticoltura massese ora sta ritornando.

 

In dialetto “bus incavé”. Il buco incavato è una pesca bianca, nata alla fine dell’800 a Massa Lombarda, in Romagna. Il frutto è grosso circa 200 grammi, con sfumature rosso intenso. La forma del frutto è sferoidale con caratteristica sutura molto profonda e incavata da cui il nome. Il tomento sulla superficie della buccia è molto fine, quasi vellutato. La polpa è bianca-verde di tessitura fine di sapore equilibrata nel contenuto di zuccheri e acidi, con profumi e aromi intensi sconosciuti nelle varietà oggi in commercio.

Si raccoglie tra il 10 e il 20 agosto (in Romagna) e si consuma fresco. Vengono fatte anche marmellate che spesso hanno il caratteristico colore rosa. In passato la pesca buco incavato era moltiplicata per seme e proprio per questo ne sono conosciuti nel territorio tra Massa Lombarda, Ravenna e Ferrarese, diversi genotipi molto simili tra loro ma con qualche differenza soprattutto nel colore del frutto e nell’epoca di maturazione.

È forse una delle rarissime varietà-popolazione di pesco ancora esistenti in Italia. Oggi sono noti e censiti 6-7 tipi, alcuni conservati da tempo nelle collezioni varietali delle istituzioni di ricerca. Quasi tutti gli esemplari sono unici e a rischio di estinzione. Era la pesca più coltivata nelle provincie di Ravenna, Forlì-Cesena, Ferrara, Bologna fino circa al 1930. Poi è stata sostituita da varietà internazionali, soprattutto americane (negli anni '20 del Novecento, rappresentava il 58% della produzione, ma nel dopoguerra era già in pieno declino, tanto che nel 1948 la produzione scende al 4%; dopo la Seconda Guerra Mondiale viene quindi messa ai margini sin quasi a scomparire dal mercato).

Oggigiorno i pochi esemplari esistenti sono conservati da qualche agricoltore del territorio.  Attualmente la produzione totale tra la Provincie di Ravenna e Ferrara è di circa 80 quintali. Il prodotto si trova in vendita nel periodo tra la prima settimana di agosto fino all’inizio di settembre.  Il prodotto è molto legato al territorio di Massa Lombarda ma anche al resto della provincia di Ravenna e al ferrarese dove è coltivata dagli anni ’20. È a rischio di estinzione perché è stato via via sostituito da varietà più richieste dal mercato agroalimentare. 

(Fonte: Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus - agricoltura.regione.emilia-romagna.it/agrobiodiversita)

 

A Massa Lombarda il CRPV (Centro di Ricerche Produzioni Vegetali) e alcuni agricoltori stanno portando avanti un progetto non solo di salvaguardia, ma anche di valorizzazione di un pezzo di storia della frutticoltura nazionale.

"La pesca ha questo curioso nome – spiega il Dott. Claudio Buscaroli del CRPV – in quanto spesso presenta lateralmente una profonda spaccatura, lungo la mediana di sutura. E' una polpa bianca profumatissima, aromatica e dolce. Alla giusta maturazione, si riesce a togliere l'epidermide con estrema facilità".

Della varietà Buco Incavato si conoscono due cloni: il precoce e il tardivo. Le prime si staccano al 20 di agosto, le seconde ai primi di settembre. E' una pesca delicata e occorre fare attenzione alla manipolazione in raccolta e alla gestione post raccolta. E' resistente alle malattie, anche grazie alla superficie che presenta con una peluria maggiore rispetto alle varietà moderne.

(Fonte: CRPV - Centro di Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena)