Pristanskov Gheorghi Ilic

Pristanskov Gheorghi Ilic

Krasnopolov 7 maggio 1923 - Villa Serraglio 10 settembre 1944

In Russia Gheorghi Ilic Pristanskov rimase ferito appena arrivato in prima linea. Fatto prigioniero fu dato per disperso. Da uno dei campi di concentramento aperti dai nazisti in Italia per i soldati russi Gheorghi riuscì a fuggire. Dopo varie peripezie entrò in contatto con l’VIII Brigata Garibaldi per militare in un reparto di partigiani russi al comando di Serghej Sorokin. Imparò presto l’italiano, partecipò a numerosi combattimenti dove dette prova di grande coraggio.

Un giorno il comando tedesco scatenò un’offensiva in grande stile per accerchiare e annientare le forze partigiane. Il plotone di Gheorghi si schierò a difesa della strada per Ravenna e tenne le posizioni per due giorni di seguito. Ma il nemico incalzava soverchiante; Gheorghi ordinò ai suoi di ritirarsi e poi si attestò sulla strada con la sua mitragliatrice. Cadde combattendo a Villa Serraglio, frazione di Massa Lombarda, il 10 settembre del 1944.

Nei reparti partigiani in terra di Imola vi furono 44 russi, sui 5500 che dagli Appennini ai monti della Valtellina si batterono per la libertà dell'Italia e la vittoria comune sul nazifascismo. Insieme a Gheorghi sacrificarono la vita 400 russi. Molti sono rimasti sconosciuti. Su alcune tombe troviamo soltanto un nome, “Ivan”.

Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria per attività partigiana
Partigiano combattente, fuggiva da un campo di concentramento tedesco in Italia, dove era stato rinchiuso successivamente alla sua cattura avvenuta in Russia. Raggiunta la provincia di Ravenna si univa, fra i primi, alle formazioni partigiane col grado di comandante di compagnia, dimostrando subito coraggio, audacia e sprezzo del pericolo. Mai domo nello spirito, spinto da sete di giustizia e arricchito dall’esperienza acquisita nella guerriglia in montagna, scendeva in pianura per continuare la lotta armata. Nel corso di un rastrellamento condotto da preponderanti forze tedesche veniva sorpreso unitamente ad altri partigiani e, per consentire loro la ritirata, non esitava ad attaccare risolutamente il nemico con il fuoco della sua mitragliatrice, immolando così la sua giovane vita in un sublime esempio di abnegazione e coraggio alla causa della libertà. - Ravenna-Massa Lombarda, 8 settembre 1943-10 settembre 1944.