1890-05: 21 – L’eccidio di Conselice

21.05.1890 - L'eccidio di Conselice

I soldati fanno fuoco contro un gruppo di risaiole in sciopero per l'aumento del salario

e di braccianti disoccupati che chiedono l'avvio di lavori pubblici. 

Primo maggio 1890. Nel giorno in cui si celebrava la prima festa del lavoro, da tutto il comune, millecinquecento lavoratori si riunirono a San Patrizio, nell’aia Alessandretti. Dopo aver rivendicato la giornata lavorativa di otto ore, i braccianti inviarono una delegazione presso il Regio Commissario del Municipio per sollecitare il Governo all’attuazione del Canale destra di Reno, una grande opera idraulica, indispensabile per prosciugare le ancora vaste acque stagnanti della bassa e da tutti considerata una panacea contro la piaga della disoccupazione e il flagello della malaria. Qualche giorno dopo, Paolo Negri, segretario comunale di Conselice, così telegrafava a Roma: “se il governo non si persuade di prendere qualche provvedimento, fra 15 giorni avremo dei guai, forse un disastro”.

Per tutto il mese di maggio le agitazioni divampano nella provincia di Bologna: scioperano le risaiole di Molinella, i braccianti di Medicina si oppongono all'arrivo nel comune di molti disoccupati della provincia di Ravenna; altri scioperi scoppiano ad Altedo, Cà de Fabbri, Minerbio, Bentivoglio e coinvolgono gli avventizi esclusi dai lavori in risaia. La situazione sociale è a tal punto grave che i sindaci la dichiarano fuori controllo.

Il 21 maggio, il Ministro dell’Interno non poteva non sorprendersi nel leggere un altro telegramma: “Popolazione urla pronta morire di piombo piuttosto che cedere estenuata dalla fame”. Già dal giorno prima si erano radunati in Piazza Maggiore, davanti al palazzo comunale, alcuni braccianti ed alcune risaiole che reclamavano migliori condizioni di lavoro e di salario. Le rivendicazioni, specialmente delle mondine, presso i proprietari delle risaie non avevano prodotto nessuno effetto. Dal canto loro, i braccianti avevano come interlocutore lo stato e il municipio. Il Ministero dei Lavori Pubblici aveva finanziato i lavori di costruzione della ferrovia Ferrara-Ravenna-Rimini, che erano terminati l'anno prima (1889) e dunque centinaia di braccianti erano rimasti disoccupati e chiedevano la riapertura di nuovi cantieri. Decisi a farsi sentire in Comune, i braccianti si mossero verso il municipio, ma le guardie chiamate a difendere il palazzo spararono colpi d'arma da fuoco sui manifestanti. Albina Belletti, mondina poco più che ventenne, fu uccisa con due colpi di revolver alla nuca; Annunciata Felicetti, risaiola, e Francesco Tabanelli, sarto, caddero sotto il piombo delle “baionette”, circa una trentina riportarono gravi ferite.

“Da quindici anni non avevo mai visto tanta fame”: dichiarò il dottor Ferdinando Morandi, il 30 ottobre 1890 nella sua testimonianza al processo per i fatti di Conselice. All’epoca l’ospedale si affacciava su piazza Foresti e lo stesso dottor Morandi fu tra i primi a soccorrere i feriti. Il processo condannò sei braccianti a dieci mesi di carcere.

Questo episodio rappresentò un momento di svolta nella storia del paese e nella storia dei rapporti di lavoro di tutta la Pianura Padana. Dopo i fatti di Piazza Maggiore, infatti, lo spontaneismo lasciò il posto alle prime forme di organizzazione sindacale. Già alla fine dello stesso anno, il 16 novembre si costituì l'«Associazione generale cooperativa fra operai braccianti di Conselice, Lavezzola e San Patrizio». Il 2 aprile 1891 nacque la «Società cooperativa fra i lavoranti muratori di Conselice».

 

Qui
Dove primo battesimo di sangue
Ebbero le prime rivendicazioni proletarie
Qui
Dove il pianto dei superstiti
Lavò il sangue dei caduti
Vollero
I lavoratori di Conselice
Scolpito nella pietra
Il nome di martiri
Albine Belletti
Annunciata Felicetti
Francesco Tabanelli
Perché
Splendano luce ideale
Ai lottatori delle nuove battaglie
Perché
Suonino eterna rampogna
Ai carnefici di tutte le età.
Lapide in memoria ai caduti del 21 maggio 1890
«La parola ai socialisti», 2 giugno 1906

 

(Fonti: www.romagnadeste.it, www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia)

 

Bibliografia
F. Renzi, Le mani nella terra, Bacchilega Editore, Imola, 2013
F. Babini, Giovecca. Anche qui è nata la Resistenza, Bologna, 1980
Argenta nelle memorie storico-cronologico raccolte dal dott. Luigi Magrini, Bologna, 1988