1941-06: 01 – Manifesto di Ventotene

01.06.1941 - Manifesto di Ventotene

È oggi considerato l’atto di nascita del federalismo europeo.

 

Ernesto Rossi e Altiero Spinelli erano due saldi antifascisti, con percorsi individuali però molto diversi. Rossi, classe 1897, meridionale, già volontario nella prima guerra mondiale, era stato affascinato dal movimento mussoliniano, dal quale poi si era allontanato grazie al magistero di Gaetano Salvemini, abbracciando così un pensiero laico e libertario. Spinelli, nato a Roma nel 1907 ma cresciuto in Brasile, era entrato giovane nel Pci clandestino, allontanandosene poi negli anni ‘30 per insofferenza verso lo stalinismo, fino all’espulsione nel 1937. Erano molto diversi anche per costituzione fisica e temperamento; ma entrambi erano "impenitenti nonconformisti". Spinelli era stato arrestato nel 1927, Rossi nel 1930; e entrambi avevano trascorso vari anni in carcere. Alla fine degli anni Trenta si ritrovano confinati sull’isola di Ventotene, nel mar Tirreno.

Nell'inverno 1940, di fronte al dramma della guerra, cercano una diversa idea di Europa e la trovano in un volume pubblicato vent'anni prima da Luigi Einaudi, con lo pseudonimo di Junius. I due raccolgono altri materiali, per lo più del federalismo inglese, e avviano una discussione, confrontandosi anche con Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann (moglie di Colorni e in seguito di Spinelli). Decidono quindi di redigere un manifesto europeista. Si dividono la stesura: Spinelli scrive i capitoli relativi alla crisi della civiltà europea, con uno schema d'organizzazione partitica sovranazionale da realizzare nel dopoguerra; Rossi traccia un abbozzo delle indispensabili riforme economico-sociali in chiave continentale. Il risultato, pronto nel giugno 1941, è un testo intitolato Per una Europa libera e unita, ma poi noto come Manifesto di Ventotene. Vi si sostiene in primo luogo «la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in Stati nazionali e sovrani». Ciò avrebbe cancellato «la linea di divisione fra i partiti progressisti e i partiti reazionari». Fine della politica non sarà più la conquista del potere in ambito nazionale, ma «la creazione di un solido stato internazionale». Un partito rivoluzionario federalista sostituirà i partiti tradizionalmente intesi.

Il Manifesto viene portato sul continente probabilmente dalla Hirschman; e viene diffuso clandestinamente in ciclostile e tradotto in diverse lingue. Liberati dopo l’arresto di Mussolini, gli estensori del Manifesto collaborano alla fondazione del Movimento Federalista Europeo, che nasce nell’agosto 1943 a Milano, a casa di Mario Alberto Rollier. Il Movimento adotta il Manifesto come programma; e ne cura la prima pubblicazione nei "Quaderni del Movimento Federalista Europeo", n. 1, agosto 1943, come Manifesto del Movimento Federalista Europeo.

Nel 1944 Colorni ne cura una nuova pubblicazione in opuscolo con il titolo di Problemi della Federazione Europea. Il testo viene riorganizzato in tre capitoli; e vi vengono aggiunti una densa prefazione di Colorni e due saggi di Spinelli: Gli Stati Uniti d'Europa e le varie tendenze politiche della seconda metà del 1942 e Politica marxista e politica federalista dell’inverno 1942-1943.

Nel marzo 1945 ha luogo a Parigi la prima Conferenza federalista europea. Spinelli ne è l'animatore e la Hirschmann l'organizzatrice. Tra i partecipanti, gli scrittori Albert Camus e George Orwell e il filosofo Emmanuel Mounier. Il Manifesto di Ventotene è oggi considerato l’atto di nascita del federalismo europeo.

 

(Fonte: www.resistenzapp.it)

 

Bibliografia
Piero Graglia, Unità europea e federalismo: da Giustizia e libertà ad Altiero Spinelli, Il Mulino, Bologna, 1996
Chiara Maria Pulvirenti, L'Europa e l'isola: genesi del Manifesto di Ventotene, Bonanno, Roma, 2009
Fare l'Europa: europeismo e antifascismo: i fatti e i protagonisti, Fiap, Milano, 2016