1943-07: 26 – Le vicende di Sant’Agata

26.07.1943 - Le vicende di Sant'Agata

Cittadini in piazza, arrivo manifestanti da Massa Lombarda, falò dei simboli fascisti.

La sera del 25 Luglio ’43 in diversi piccoli Comuni e località come Sant’Agata sul Santerno, la notizia della caduta di Mussolini non provocò nessuna mobilitazione della pubblica opinione data l’ora tarda in cui fu diffusa per radio. Dai santagatesi la notizia venne accolta con particolare gioia ed entusiasmo da parte degli elementi antifascisti che, pure in numero esiguo (tra loro i comunisti Egisto Ricci Garotti, Adriano Venturini, Tommaso Penazzi), durante la dittatura avevano apertamente, a loro rischio, contrastato le malefatte del regime e rappresentato un punto di riferimento per coloro che anelavano la fine della dittatura.

I cittadini il 26 luglio, convenuti sulla pubblica piazza, si limitarono a commentare la portata degli avvenimenti e solo dopo l’intervento di un folto gruppo di manifestanti, provenienti dalla vicina Massa Lombarda, furono intrapresi alcuni interventi contro le istituzioni del regime. La sede del fascio fu messa a soqquadro e dalle finestre furono scaraventati i ritratti del duce, la stampa, i simboli del regime che finirono in un falò sulla pubblica piazza. I fascisti locali scomparvero dalla circolazione rinchiudendosi nelle proprie dimore. Non si verificarono quindi scontri degni di nota con i fascisti da parte degli antifascisti del luogo.

Le forze dell’ordine nella giornata del 26 non intervennero per limitare manifestazioni di dissenso e di condanna da parte di singoli gruppi di cittadini. La giornata del 27 (dopo i comunicati repressivi del Governo Badoglio) le forze dell’ordine furono impegnate ad attivare tutte le misure restrittive della libertà e della legalità dei cittadini.

(notizie raccolte dal sig. Cesare Rossi)                         

 

Da: Giannetto Gaudenzi, Le calde giornate di fine luglio 1943 nei rimanenti Comuni della provincia, Centro Stampa Comune di Lugo, maggio 2009