3.13_Beata Vergine dell’Arginino

Beata Vergine dell'Arginino

Il modello, in diversi tipi iconografici, ha avuto larga diffusione nel Seicento.

 

Questa immagine è venerata nel Santuario dell’Arginino nei pressi di Voltana, dedicato alla Madonna della Consolazione. La Vergine è rappresentata a mezza figura; con la mano sinistra  regge un libro, con l'altra sostiene il Bambino che, in piedi, si protende in un abbraccio. Il modello, in diversi tipi iconografici, ha avuto larga diffusione nel Seicento: analoga ad esempio è l'iconografia della Madonna dl Rio; le varianti sono molte e dal XVIII sec. spesso entrambe le figure sono incoronate. Per lo "slancio gotico" del bambino, si vorrebbe vedervi una derivazione quattrocentesca, ma non si hanno notizie sicure sul prototipo. L'iconografia ha forti analogie con una Madonna col Bambino in alabastro di Diego de Siloe, cinquecentesca, conservata al Victoria Albert Museum di Londra.

L’immagine originaria del Santuario dell'Arginino è stata arricchita da due corone d’oro, donate come ex- voto dalla comunità voltanese, con possibile maggior contributo di una famiglia, per la protezione durante la seconda guerra mondiale; di tale "promessa" alla Vergine vi è traccia in un diario dell'allora parroco Don Proni conservato nella parrocchia di Voltana.

Il Santuario dell’Arginino fu costruito in sei anni su un terreno di proprietà dei conti Emaldi, col contributo del conte capitano Marco e col concorso dei fedeli, e aperta il 2 novembre 1727. Il santuario è consacrato alla Madonna della Consolazione, come attesta una tavola lignea commemorativa ancora conservatavi, e deve il suo nome al podere “Arginino” su cui sorse la chiesa, dal latino agger, argine, con evidente riferimento alle antiche bonifiche del territorio. Tutta la zona sud del territorio lughese infatti origina da  depositi alluvionali dei fiumi Senio e Santerno nell'antica palude selvosa, costellata da alture su cui sorsero le prime pievi, navigabile con barche a fondo piatto; le bonifiche e le deviazioni dei corsi dei fiumi - in particolare del Santerno, deviato piu' volte, l'ultima nel 1783 – nell'arco di quattro secoli hanno dato al territorio l'assetto attuale. Il mancato sviluppo del territorio circostante fece sì che il Santuario restasse isolato nella campagna. Nel secondo dopoguerra, per iniziativa del parroco Don Pier Ugo Poggi, il Santuario fu restaurato, con inaugurazione nel 1957, e fu adempiuta la "promessa" con la collocazione delle due corone auree. La Beata Vergine dell'Arginino viene celebrata con una festa di alcuni giorni che si conclude il 15 di agosto, giorno dell'Assunzione.

 

Ilaria Danesi