Bagnacavallo, Palazzo Annaratone

Bagnacavallo, Palazzo Annaratone

frazione Masiera, Via Stradello n.44-46, non lontano dal centro

Epoca di costruzione: Settecento

Fatto costruire dalla famiglia Masironi come residenza di campagna, passò ai conti Vizzani di Ravenna; risulta infatti che nei primi decenni dell'Ottocento fosse di proprietà del conte Carlo Vizzani. Estintasi la famiglia, nel 1862 l'edificio divenne Opera Pia Vizzani con destinazione casa di villeggiatura.

Nel 1870 il palazzo fu acquistato dal senatore Angelo Annaratone (1844-1922), prefetto e senatore del Regno, da cui l'attuale denominazione. Nel secondo dopoguerra fu venduto ai Mainetti di Bagnacavallo e, da questi, agli Emiliani di Russi. Oggi è di proprietà di una immobiliare che lo ha restaurato per ricavarne alloggi.

Così lo presenta una pubblicazione dell'Ufficio Cultura del Comune di Bagnacavallo: "Notevole residenza di campagna tipologicamente assimilabile, per quel che riguarda l'impianto planimetrico, ai palazzi San Giacomo di Russi e Allegri di Villanova. La pianta è infatti a doppio T, con ali laterali più alte rispetto al corpo centrale. La facciata, rivolta ad ovest, è disegnata secondo moduli settecenteschi, con portale e balcone soprastante sormontato da timpano curvilineo, finestre con cimase aggettanti, basamento a scarpa, cornici marcadavanzale".

All'interno non c'è più traccia della scala originale rifatta in cemento armato; sono stati installati soffitti in legno nuovi su travi dipinte, mentre alcuni pregevoli dipinti interni sono stati probabilmente rimossi dalla posizione originaria e risultano applicati al primo piano. Non c'è più traccia di rivestimenti angolari sulle ali laterali più alte, presenti nella antecedente documentazione fotografica.

 

Bibliografia:

Giovanni Baldini - Giorgio Sangiorgi, "Vita in villa: le ville storiche del Lughese e della bassa Romagna", Edizioni Pendragon, Bologna, 2007