Antonio Dalla Valle e la famiglia Tambini, formata dai coniugi Aurelio e Amelia e dai figli Vincenzo e Rosita, fecero parte di una catena di soccorritori che a Bagnacavallo salvò la vita a circa 30 ebrei provenienti da Fiume. Ad avvisare delle imminenti retate nazifasciste fu il maresciallo Ezechiele Maccacaro, comandante della stazione dei carabinieri di Bagnacavallo, amico dei Tambini. È per questa ragione che i rifugiati arrestati a Bagnacavallo furono solo poche unità, mentre la stragrande maggioranza venne bloccata lungo la strada che, nel tentativo di salvarsi, li portava verso la Svizzera (spesso traditi dai contrabbandieri e consegnati ai carnefici, la sorveglianza era severa), in particolare a Cremenaga, in provincia di Varese. Essendo un territorio di confine, qui si è verificato un gran numero di arresti tra le centinaia di persone in fuga, catturate sulla rete confinaria o anche prima di arrivarci. Arresti fatti da italiani: quando la Repubblica di Salò tornò in sella, furono le istituzioni italiane ad occuparsi della “questione ebraica”: gli arresti tra il dicembre ’43 e il gennaio ’44 vennero realizzati da polizia e carabinieri.
Iscrizioni:
NEL 50° ANNIVERSARIO DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
IN MEMORIA DEGLI EBREI FIUMANI, UNGHERESI E RUMENI
QUI RIFUGIATISI PER SFUGGIRE ALLA PERSECUZIONE RAZZIALE,
DEPORTATI E TRUCIDATI NEI LAGER NAZISTI:
ALBERTO BERGER, A. 44
ERNA BERGER, A. 22
CARLO BERGER, A. 13
GIUSEPPE BERGER, A. 17
AMALIA ROSENSTEIN, A. 53
ARNOLD IZHAK BERGER, A. 7
ELISABETTA ANTONIA BERGER, A. 4
REGINA RAPPAPORT, A. 44
GIUSEPPE BERGER, A. 19
MADDALENA KLUGER, A. 13
ISACCO EINHORN, A. 54
RELLA HERSKOVITZ, A. 36
ROSINA BERGER, A. 18
SARA KLUGER, A. 45
E A GRATO RICORDO DELLE FAMIGLIE BAGNACAVALLESI
CHE A LORO E AD ALTRI 25 EBREI PERSEGUITATI
OFFRIRONO GENEROSO RIFUGIO
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BAGNACAVALLO
POSE IL 25 APRILE 1995