Già nel 1700 a Bagnacavallo esisteva una struttura teatrale in legno, all'interno dell'attuale Palazzo Abbondanza. Nel 1839 il Consiglio Comunale deliberò la costruzione di un nuovo teatro che si affacciasse sulla piazza centrale, accanto al nuovo Palazzo Comunale. Il teatro comunale “Carlo Goldoni” fu costruito tra 1839 e 1845 su progetto dell’architetto bolognese Filippo Antolini. Per edificare il teatro venne abbattuto ciò che rimaneva dell’antico Palazzo Brandolini, gran parte del quale era già stato raso al suolo per innalzare il Palazzo Comunale. Il teatro fu inaugurato nel 1845.
L’interno ha pianta a ferro di cavallo ed è decorato da affreschi del ferrarese Francesco Migliari sui parapetti dei palchi e sulla volta ad ombrello, e da stucchi del bolognese Antonio Tognetti. Ai lati del proscenio si notano sei medaglioni in legno intagliato e dorato raffiguranti personaggi illustri nati a Bagnacavallo o che ebbero rapporti con la città. Il sipario, originale, fu dipinto a tempera da Antonio Muzzi (1815 – 1894) e raffigura “La visita del senatore Camillo Gozzadini a Bartolomeo Ramenghi”.
Attualmente il teatro può ospitare circa 400 persone tra platea, tre ordini di palchi e loggione. Il teatro fu dedicato nel 1907 a Carlo Goldoni, illustre commediografo veneto il cui padre esercitò la professione di medico condotto a Bagnacavallo, ove è sepolto.
Fonte: www.romagnadeste.it
Nell'anno 1648 "Al lato destro della Porta d'entrata della Porta di sopra" (Bonoli ms.) fu costruita la Fabbrica dell'Abbondanza, dove avevano sede i magazzini di raccolta del frumento, che ospitò nel piano rialzato un teatrino tutto in legno a palchetti. Di questo teatro, si hanno notizie nella seduta del Consiglio dell'anno 1698 quando si parla di darlo in cessione durante il carnevale alle maestranze cittadine per alcune rappresentazioni a patto di trattenere il corredo scenografico. Nella seduta consigliare del Marzo 1791 si decide di far dipingere da Filippo Bibiena un telone e alcune scene di carattere marino.
Nel Marzo del 1796, si delibera di acquistare il Palazzo Brandolini, dato che il teatro pubblico "non solo formato tutto di legname, ma internato ancora nella fabbrica di detti magazzeni per il prezzo di scudi tremila, dato che il teatro pubblico non solo formato tutto di legname, ma internato ancora nella fabbrica di detti magazzeni, a legno, che accadendo in esso teatro la troppo facile disgrazia di un incendio si è affatto impossibile salvarli" (Consiglio foglio 215-216). Nella successiva seduta del 1796 si approva il progetto dell'Architetto Pontificio Cosimo Morelli.
Tuttavia occorre giungere al 29 Maggio 1839 per riprendere il discorso sul nuovo teatro, deliberando l'affidamento del progetto al professore Filippo Antolini. Nella seduta del maggio 1840 si accetta la proposta di erigere il portico di facciata come da progetto. Nel 1844, finalmente il teatro fu terminato ed inaugurato nel 1845 con l'Ernani di Giuseppe Verdi. Contribuirono alla sua realizzazione il capomastro faentino Galli, lo stuccatore Tognetti, il pittore Francesco Migliari di Ferrara, lo scenografo Giuseppe Badiali, il macchinista Michele Contarini. Il pittore Antonio Muzzi di Bologna eseguì il sipario tuttora esistente anche se in precarie condizioni che celebra la tradizione pittorica locale essendovi figurati Bartolomeo Ramenghi, in atto di ricevere il senatore bolognese Camillo Gozzadini che gli presenta il giovane Girolamo da Treviso. Tra gli altri personaggi spiccano la contessa Aldrovandi, moglie del Gozzadini e il Primaticcio, già allievo del Ramenghi.
Demolita la parte del palazzo Brandolini che guardava la Piazza, fu costruito il nuovo teatro a pianta rettangolare di fianco al Palazzo Comunale." La facciata con mattoni a vista è composta da un portico formato da cinque archi a tutto sesto, retti da pilastri ai quali sono addossati colonne con capitelli ionici" (Teatri storici, p. 231). Al di sopra del cornicione si aprono cinque finestre sormontate da mensole. Dall'atrio con soffitto decorato, si accede alla sala a ferro di cavallo molto allargato. Vi sono tre ordini di palchi (diciassette per ogni ordine), con parapetto continuo ed un loggione delimitato da archi a tutto sesto. Il soffitto con volta ad ombrello è affrescato come i parapetti dei palchi. Ai lati del proscenio sono collocati sei medaglioni di legno dorato con l'effigie di illustri personaggi legati alla storia locale: Cesare Ercolani, Bartolomeo Ramenghi, Giovanni Maria Guicciardini, Tiberio Brandolini (capitano di ventura), Carlo Goldoni e Luigi Valeriani Molinari (economista). L'ampio palcoscenico contiene ai lati camerini per gli attori ed un sottopalco. "L'intero complesso mostra anche nell'interno quella ordinata e lineare disposizione che ha ispirato l'impostazione architettonica generale dell'edificio e che costituisce una costante dell'attività di Filippo Antolini, tutta improntata a criteri di rigida fedeltà ai modi neoclassici" (Conoscere, p. 117).
Il teatro oggi funzionante, subì un breve restauro negli anni Venti e nel dopoguerra. Negli anni 1986-1987, fu fatto un intervento strutturale e l'adeguamento alle norme di sicurezza. Le scene del pittore Badiali furono distrutte, sono conservate ancora le graticciate, i tamburi per il movimento del sipario, alcune macchine per il rumore del tuono, della pioggia e della saetta ma in precarie condizioni. Il lampadario, secondo la tradizione orale, assomiglia all'originario, pur essendo di vetro. La gestione del teatro è affidata all'Accademia Perduta Romagna Teatro con spettacoli di prosa, teatro per ragazzi, e concerti di musica leggera.
(Caterina Spada)
Fonte http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it
Vedi anche:
- Luigi Varoli, Medaglioni del Teatro Goldoni (Arte)
- Teatro Goldoni Bagnacavallo, foto d'epoca (Gallerie)