Giuseppe Bellosi si occupa della documentazione e dello studio dei dialetti, della letteratura dialettale e delle tradizioni popolari della Romagna, alla cui conoscenza ha contribuito sia con ricerche sul campo in tutto il territorio romagnolo sia attraverso articoli e libri. Dal 1992 al 1995 e dal 2015 al 2018 ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna e della Commissione incaricata di avviare la gestione della legge del 7 novembre 1994, n. 45, relativa alla «Tutela e valorizzazione dei dialetti della regione Emilia-Romagna». Nel 2000 gli è stato assegnato il Premio Guidarello per la sezione «Romagna. Studi e ricerche».
Ha pubblicato i volumi: La Rumâgna dj indvinèl (Walberti, Lugo, 1976), Romagna civiltà (con G.Quondamatteo, Grafiche Galeati, Imola, 1977), L’altra lingua (con M.Savini, Longo, Ravenna, 1980), Vi do la buonasera. Studi sul canto popolare in Romagna: il repertorio lirico (con T.Magrini, Clueb, Bologna, 1982), Sotto mentite spoglie. Indovinelli romagnoli del XV III e XIX secolo (Maggioli, Rimini, 1988), Calendario e folklore in Romagna (con E. Baldini, Il Porto, Ravenna, 1989), Tera bianca, sment negra. Dialetti, folklore e letteratura dialettale di Romagna nella Biblioteca di Carlo Piancastelli (Longo, Ravenna, 2000), Verificato per censura. Lettere e cartoline di soldati romagnoli nella prima guerra mondiale (con Marcello Savini, Il Ponte Vecchio, Cesena, 2002), Halloween. Nei giorni che i morti ritornano (con Eraldo Baldini, Einaudi, Torino, 2006), Tenebroso Natale. Il lato oscuro della Grande Festa (con Eraldo Baldini, Roma-Bari, Laterza, 2012). Ha curato inoltre una scelta di Poesie in dialetto romagnolo di Nettore Neri (Longo, Ravenna, 1983), il volume I giorni della guerra. Il passaggio del fronte a Fusignano nei diari di Quirino Majorana e Liliana Corelli (con A.Belletti e M.Baioni, Longo, Ravenna, 1995), la ristampa degli Studi sulle tradizioni popolari della Romagna di Carlo Piancastelli (La Mandragora, Imola, 2001) e degli Usi, e pregiudizj de’ contadini della Romagna di Michele Placucci (La Mandragora, Imola, 2002), Romagna popolare. Scritti folklorici di Luciano De Nardis (con Eraldo Baldini, La Mandragora, Imola, 2003), Antiche orazioni popolari romagnole di Giovanni Bacocco (con C.Ghirardini, La Mandragora, Imola, 2004), Proverbi, usi, pregiudizî, canti, novelle e fiabe popolari in Romagna di Giuseppe Gaspare Bagli (La Mandragora, Imola, 2006), la raccolta di saggi Lei capisce il dialetto? Raffaello Baldini fra poesia e teatro (con M.Ricci, Longo, Ravenna, 2003), la ristampa del libro di poesie di Mario Bolognesi Didascalie per un’istantanea. A ócc avìrt (Longo, Ravenna, 2005); l’antologia Poets from Romagna (Cinnamon Press, Blaenau Ffestiniog, 2013); l’antologia discografica Romagna (con T.Magrini e A.Sistri, Editoriale Sciascia, Rozzano, 1980), contenente canti popolari romagnoli registra ti sul campo. Ha tradotto l’ultimo monologo teatrale di Raffaello Baldini La Fondazione (a cura di C.Martignoni, Einaudi, Torino, 2008).
Nella seconda metà degli anni Settanta ha promosso la riscoperta della poesia in dialetto con l’antologia Cento anni di poesia dialettale romagnola (con G.Quondamatteo, Grafiche Galeati, Imola, 1976). A tale attività ha affiancato la ricerca poetica: dopo due plaquettes di versi giovanili (D’int al tër e Al foi di bdol, Walberti, Lugo, 1973 e 1974), ha pubblicato, nel 1980, la raccolta I segn (Edizioni del Girasole, Ravenna); nel 1982 una stesura provvisoria del poemetto E’ paradìs (Centro culturale «Nuovo Ruolo», Forlì,); nel 1992 il volume E’ paradis (traduzione di Loris Rambelli, con una lettura di Lea Melandri, Faenza, Moby Dick), contenente una nuova redazione del poemetto eponimo e la serie Agli urazion; nel 1993 gli haiku (un genere mutuato dalla tradizione giapponese) dal titolo L’invéran (Edizioni del Bradipo, Lugo), nel 2000 la raccolta Bur (Marsilio), nel 2013 il poemetto Requiem (La Mandragola, Imola, 2014 - con xilografie di Umberto Giovannini). È stato oggetto di varie analisi critiche. Una delle più autorevoli, che ha richiamato su di lui l'attenzione a livello nazionale, è quella di Franco Brevini, che lo ha inserito nel suo saggio sulla poesia dialettale del Novecento. Svolge inoltre attività teatrale ed è apprezzato interprete delle poesie dei più importanti autori romagnoli, che ha fatto conoscere in tutta la regione attraverso numerose letture sceniche.
(Fonti: trasparenza.nuovocircondarioimolese.it, poetidelparco.it, poesia.argonline.it)