Figlio secondogenito del senatore Eugenio, ebbe il merito di aver introdotto, per primo in Italia, l'impresa ortofrutticola, cioè l'impresa che coltiva e poi vende i suoi prodotti. Alla fine del secolo, convertì alla coltivazione della pesca dieci poderi (sui trenta che possedeva tra Massa Lombarda e Conselice), per una superficie complessiva di circa 300 ettari.
Rispetto ai fratelli Gianstefani, Bonvicini fece un ulteriore salto di qualità: impostò la produzione secondo i criteri della moderna industria: produzione massiccia, da lavorare e vendere direttamente nei mercati esteri, soprattutto in Austria e Germania (Paesi dove il sole - come aveva scritto Stefano Jacini nella sua nota inchiesta - non scalda come in Italia). La produzione della «Casa agricola fratelli Bonvicini e figlio» (ditta registrata nel 1900) cominciò nel 1902 con 200 innesti di Buco Incavato e Tardiva.
Nei primi tempi Bonvicini affidò l'esportazione a una ditta italiana. Successivamente formò una società con una ditta di Berlino, che offrì condizioni più vantaggiose. Nel 1911 Bonvicini comprò un terreno vicino alla stazione ferroviaria; vi costruì un magazzino per la lavorazione della frutta. Da Massa Lombarda, tramite la ferrovia, la frutta raggiungeva direttamente l'Austria e la Germania. La sua ditta fu la prima del settore in Italia ad avere uno stabilimento di 1.000 m³, con il raccordo ferroviario nelle vicinanze ed una cantina per la produzione di vino della capacità di 3.000 ettolitri. Adolfo Bonvicini fu premiato con il cavalierato. Nel 1911 i frutteti occupavano 38 ettari. Nel 1916, alla sua morte, la guida dell'azienda venne presa dal figlio Gaetano. Nel secondo dopoguerra lo stabilimento Bonvicini fu rilevato dai fratelli Adani di Bologna. Dal 1982 è in stato di abbandono.
(Fonte: Mauro Remondini, Il paese della frutta. Massa Lombarda 1919-1945, Grafiche Galeati, Imola, 1999)
“Adolfo Bonvicini, […] mentre il mondo si cullava nelle illusioni e nella facile vita, non solo sperimentò ma si gettò allo sbaraglio per creare la nuova economia del podere massese. […] Quando un giorno si dovrà parlare e scrivere la storia di questa profonda trasformazione nazionale, allora il nome di Massa lombarda, per merito suo, sarà scritto a lettere d’oro giacché indiscusso che l’esempio di questa piccola terra ha illuminato più di tante cattedre”.
Nel dicembre del 1942 la Società Anonima Casa Agricola F.lli Bonvicini, all’interno di un piano di ampliamento e ammodernamento dello stabilimento ortofrutticolo a Massa Lombarda, fa costruire un nuovo impianto 4 volte più grande del precedente. All’interno vi erano un completo impianto di lavorazione delle polpe sia a caldo che a freddo, una moderna e razionale cantina, locali sociali per gli operai, un ricovero di biciclette, una stalla per 4 cavalli, un deposito di legnami e molto altro ancora.
(Fonte: Viaggio nell’archeologia industriale della provincia di Ravenna, a cura di Italo Zannier, Longo Editore, Ravenna, 1996)