Cotignola, Torre campanaria della Collegiata

Cotignola, Torre campanaria della Collegiata

 (XV secolo – 1944) - Corso Sforza, già Strada Fondazza

Le notizie intorno a questa struttura sono molto scarne e coloro che hanno avuto la fortuna di vederla ancora svettare a fianco della Collegiata sono purtroppo sempre meno. Esistono, per fortuna, alcune fotografie che ce la mostrano: di struttura quadrata, originariamente era la torre di vedetta, edificata dai faentini al principio del Quattrocento. Diventò la torre campanaria quando il precedente campanile fu abbattuto nei primi anni del XVI secolo, in occasione dello spostamento da ponente a levante, della facciata della Collegiata, posizionata quindi sull’attuale corso Sforza.

Quell’importante cambiamento si deve a mons. Rinaldo Graziani, arcivescovo di Ragusa, cotignolese, uomo di grande cultura e sempre legato al suo paese d’origine, alla cui Chiesa arcipretale donò preziosi utensili e due libri corali in pergamena con miniature. Morì nel 1529 e poco più di due secoli dopo, la sua tomba fu fortuitamente scoperta nella stessa Collegiata di Cotignola e più precisamente nella cappella del Crocifisso, poi denominata di S. Giuseppe e, constatato che il corpo era ancora integro, mentre gli abiti pontificali erano consunti, fu rivestito di nuovi abiti sacri e riposto in una nuova cassa, ricollocata nel medesimo posto dove tuttora rimane.

Tornando alla Torre campanaria, occorre ricordare che aveva subito importanti lavori di restauro verso la fine degli anni Venti del secolo scorso: pendente di 1.15 metri per un’altezza di 26 metri, fu rinforzata da una colonna armata interna perpendicolare, che dalla base saliva fin sotto il piano della cella campanaria. Attorno a questa colonna girava una scala a chiocciola, ideata dall’ingegner Pietro Montanari di Lugo. Nel 1930, in occasione dell’annuale festa della Madonna del Rosario, che, come ogni anno si svolge la prima domenica di ottobre, furono rinnovate quattro campane, fuse dalla ditta Colbachini di Padova. Erano un vanto per la parrocchia di Cotignola, orgogliosa di questo doppio di campane, in ognuna delle quali era presente un’iscrizione, dettata dal prof. Don Giovanni Amadei: la prima era dedicata a Cristo Re, la seconda alla Vergine del Rosario, la terza a S. Stefano, titolare della Collegiata e l’ultima a S. Gregorio Magno. Il peso andava dagli otto quintali della prima campana ai due dell’ultima in Re bemolle.

Nella notte del 31 dicembre 1944 i tedeschi decisero di abbattere la Torre d’Acuto, il campanile della chiesa del Suffragio e la torre dell’orologio, con evidenti conseguenze sulle abitazioni limitrofe. Onde ridurre ulteriori rischi per l’incolumità dei cittadini, si decide, quasi immediatamente, di procedere ad abbassare il livello di altre strutture, come la Torretta del Credito romagnolo e la Torre campanaria della Collegiata. Quest’ultima viene dunque mozzata e l’operazione avvenne in contemporanea con la demolizione di un altro campanile, quello della chiesa dei Gesuiti, tanto che, sebbene si cercasse di usare la massima precauzione per non fare rumore, i rumori erano percepiti nitidamente da una parte e dall’altra.

Il campanile della Collegiata, o meglio, quello che vi rimaneva, sarà abbattuto subito dopo la guerra e non sarà mai più ricostruito, nonostante non siano mancati i tentativi e soprattutto una raccolta fondi, che però si sono arenati di fronte agli enormi costi necessari per la ricostruzione.

                                                                                                                                                                                                           Giordano Dalmonte

 

Fonti
La Chiesa e la torre campanaria, in Ricordo delle feste cinquantenarie in onore del Sacro Cuore, Faenza, Società tipografica faentina, 1935, pagg. 15-16;
Giordano Dalmonte, Centoquarantacinque giorni sul Fronte di Cotignola, Cotignola, Edizioni Primola, 2003.