Lolli Anna

Anna Lolli

Bagnara di Romagna 1888  - Bagnara di Romagna 1972

Fu corista e compagna di Pietro Mascagni. Per trentacinque anni, dal 1910 (anno in cui si incontrarono a Roma – Anna allora aveva ventidue anni) al 1945, Pietro Mascagni ebbe due famiglie ognuna delle quali sapeva dell'esistenza dell'altra.

Durante le prove di "Iris" al Costanzi di Roma, Mascagni notò tra le coriste una giovane bellissima dai capelli scuri e dagli occhi verdi, "occhi splendidi, divini, come li avevo sognati 20 anni prima" scrisse egli stesso. Dopo un lungo corteggiamento, nonostante la differenza di età e di estrazione sociale e culturale, esplose la passione. Lui era tenero, dolce, la chiamava "Annuccia" mentre lei gli si rivolgeva con deferenza, chiamandolo "Maestro". Sapeva che era sposato, con tre figli, più vecchio di lei e che sarebbe andata incontro a tutte le sofferenze dell'amore clandestino, ma lo visse comunque con riservatezza e dignità, aspettando nell'ombra, in silenzio.

Condusse un'esistenza appartata, quasi da reclusa; viveva in attesa di una visita del musicista o di una lettera. Si racconta che il compositore usasse diverse strategie per non essere "scoperto". Quando dirigeva a Roma all'Opera, ad esempio, piazzava la moglie e l'amante su due palchi, uno sopra l'altro in modo che lui potesse guardare contemporaneamente le sue due donne senza suscitare sospetti. Anna Lolli, pur essendo più giovane di un quarto di secolo, non era “solo” l’amante, ma anche musa ispiratrice e consigliera, presenza affettuosa e discreta e un’insostituibile amica. Fu per lui una saggia consigliera, ne raccoglieva gli sfoghi e le incertezze, lo rincuorava nei momenti difficili. E Pietro non mancò di mai di esprimere i propri sentimenti: la stessa passionalità, ma anche la stessa tenerezza e la stessa forza che si ritrova nelle sue opere.

Mascagni le acquistò un appartamento non molto lontano dalla propria abitazione, a Roma, e le aprì un libretto bancario perché potesse attingere il necessario al suo mantenimento. Non convissero mai, tranne che per un breve periodo nel 1912 a Bellevue, vicino a Parigi, in una casa di campagna, dove Mascagni collaborava con D'Annunzio per la "Parisina" rappresentata l'anno dopo alla Scala. Era con loro anche la figlia del musicista, Emy, che aiutò il padre a coprire la vicenda nei confronti di Donna Lina, la moglie. Alla Lolli furono dedicate le opere Isabeau e Parisina.

Ma un giorno la moglie di Mascagni scoprì la relazione e da quel momento egli dovette affannarsi, scombinando le sue giornate e gli orari delle prove per poter correre da Anna. Lei fu costretta ad indirizzare le sue lettere ad un amico di lui, Alessandro Tanzini, e Mascagni, dopo averle lette, le rispediva ad Anna perché non fossero intercettate dalla moglie. Ogni tanto Anna tornava nella sua città natale, Bagnara di Romagna, dove era accolta con falsa benevolenza e mormorii alle spalle, essendo nella condizione scomoda di "mantenuta", che contrastava con la sua visione di quell'amore che lei definiva "santo".

Si narra che un giorno il parroco la fermasse per strada e la insultasse: "Tu sei una pubblica peccatrice" ma Anna proseguì noncurante e commentò con la nipote che l'affiancava: "Lascia pur che dica, ma io ho dato la carne al diavolo e darò le ossa al signore e tutta la roba avuta dal Maestro la lascerò alla Parrocchia". Dopo la morte di Mascagni, nel 1945, Anna tornò definitivamente a Bagnara ove visse di ricordi; morì a 85 anni nel 1973.

Il suo testamento recitava: "Lascio tutto alla parrocchia, col vincolo di costituire un museo dedicato a Mascagni: il pianoforte del Maestro, i ritratti, le lettere d'amore...". Il museo fu allestito nel 1975 nella Chiesa di San Giovanni Battista e Andrea Apostolo a Bagnara di Romagna. La canonica, trasformata in un piccolo museo, raccoglie un epistolario di oltre 4600 lettere e testimonianze della vicenda amorosa (1910-1944) tra lei e Mascagni (numerose fotografie, ritratti e disegni, oggetti personali del compositore, un suo pianoforte, il calco funebre del suo volto, spartiti, pubblicazioni, ritagli di giornali dell’epoca, oltre al “letto del peccato”).

È sepolta nel cimitero di Bagnara di Romagna.

 

(Fonti: romagnadeste.it, repubblica.it, genusbononiaeblog.it, ibcmultimedia.it, lugonotizie.it)