La città di Lugo all’inizio del XX secolo ereditava problematiche urgenze, come l’acquedotto, le fognature, le scuole e, non ultimo, il mattatoio, ubicato dagli anni ’30 dell’Ottocento a nord della Rocca, all’inizio dell’attuale Via Macello Vecchio, zona di veloce antropizzazione. Ai primi del Novecento si pensò pertanto di trasferirne la sede più lontano dal centro, soprattutto per ragioni igieniche.
La costruzione del nuovo Macello Comunale, fortemente voluta già ai tempi di Ercole Bedeschi, fu iniziata nell’estate del 1907 – durante il mandato del Sindaco Giovanni Mantellini – ad opera della cooperativa «Arti costruttrici», portata a termine e posto in efficienza il macello nell’ottobre del 1909. Si trattava di un vasto fabbricato, diviso in tre padiglioni, per macellazione di bovini, suini e ovini. Vi era aggiunto inoltre un altro fabbricato per alloggio ed uffici del veterinario, tripperia, stalla di sosta, ed altri servizi. Nei pressi dell’edificio destinato alla macellazione ne fu poi costruito uno adibito al servizio di monta equina, con relativa scuderia per lo stallone fornito dal Governo per migliorare la qualità dei cavalli utilizzati in agricoltura.
Negli anni ’70 del Novecento in quest’area fu perforato un pozzo artesiano che giunse alla profondità di circa 500 metri resosi necessario all’alimentazione idrica dell’acquedotto civico.
Ai primi degli anni ’80, con la progressiva diminuzione del patrimonio zootecnico locale e la necessità di una ottimizzazione delle risorse, i comuni del comprensorio decisero di accentrare le attività di macellazione in un unico punto situato a Fruges, frazione di Massa Lombarda; si ebbe così la dismissione del mattatoio di Lugo e la sua riconversione – per qualche anno – a canile municipale.
Ricorda Salvatore Grillo: «Agli inizi degli anni ‘80 con alcuni amici del Laboratorio Teatrale di Lugo proponemmo all’Amministrazione Comunale di riutilizzare gli edifici del Vecchio Macello per attività multimediali; pertanto nell’autunno del 1983 feci una ricognizione fotografica degli ambienti ormai abbandonati. Che rammarico non avere potuto salvare questa testimonianza di archeologia industriale! Ricordo che Tonino Taglioni (direttore artistico per oltre un decennio del Teatro Rossini) aveva proposto di usarlo come magazzino per le scene e le attrezzerie per il restaurando Teatro.»
Con deliberazione n. 196 del 22 ottobre 1992 il Consiglio Comunale di Lugo ne decise, per il giorno 13 marzo 1993, la vendita per pubblico incanto. Attualmente l’area dell’ex macello è occupata dal Centro Commerciale Iris. La precedente destinazione d’uso è testimoniata dai resti di una cancellata in ferro, ai cui lati si ergono due pilastri in muratura.
Paolo Gagliardi
Fonti
M.Giulia Marziliano, Lugo di Romagna. Il disegno urbano e la città. Assetti morfologici e vicende storico-urbanistiche, Imola, Grafiche Galeati, 1998, pag. 54;
Michele Rossi, Guida di Lugo: con cenno storico memorie artistiche e notizie diverse, Lugo, Ferretti & C. Editori, 1925, pag. 172;
Pasquale Rignani, Aspetti di vita lughese del trentennio 1892-1922, vol. I, Lugo, Walberti, 1971, pagg. 112, 144;
testimonianza del dott. Manlio Della Ciana raccolta in data 27.08.2021;
testimonianza del dott. Salvatore Grillo raccolta in data 30.08.2021;
Gazzetta Ufficiale, Parte Seconda n. 32 del 09.02.1993.