Secondo il Bonoli, il mercato di Lugo ebbe origine al tempo dei Romani, fu rinnovato dagli Arcivescovi ravennati, accresciuto dagli Estensi e da papa Clemente VIII. L’origine romana sarebbe comprovata dalla sequenza mercato-mercoledì-Mercurio, quest’ultimo dio del commercio.
Nello stradario urbano del 1830, c’era “piazza Bovaria”, ossia quello «Spazio circondante la Rocca dal Ponte de’ Brozzi [attuale piazza I Maggio] e progredisce verso tramontana e levante, conosciuto sotto il nome di Mercato dei Bovini».
Ivo Tampieri annota che, alla fine degli anni ’70 dell’Ottocento, il mercato venne trasferito nel sito delimitato dalle vie Foro Boario, Brignani, Pescantini, Gramsci. Aggiunge Michele Rossi che esso era il mercato di bovini più importante della regione, «fra i più conosciuti d’Italia, in modo speciale per il bestiame». In certi mercoledì, arrivavano fino a duemila capi di bovini e l’esportazione solo per ferrovia raggiungeva i settemila capi di bestiame all’anno.
Da tempo immemorabile, si teneva il mercato dei cavalli tanto che, in origine, l’attuale via Risorgimento si chiamava proprio così: Via Mercato Cavalli. Nel 1884, lo scrive il Rossi, esso fu portato «in una zona di terreno presso la Via Circondaria, detta Foro Boario, a ridosso della caserma dei Regi Carabinieri». Fu il veterinario Giorgio Costa che, nel 1992, puntualizzò che la zona era l’attuale piazza XIII Giugno; il mercato dei cavalli si teneva, nel periodo fra le due guerre, il martedì ed iniziava alle quattro del mattino.
A Lugo c’erano stallatici [alloggi temporanei per quadrupedi] ed anelli di ferro murati per legare il bestiame un po’ dovunque. Il dottor Giuliano Pasquali, nei primi anni ’90 del Novecento, fece una mappa degli stallatici, dalla quale si evinceva che ce n’erano appena fuori Porta Brozzi (zona “Michilei”), tre in via Amendola, due dei quali nei pressi del teatro Rossini, uno nell’area oggi occupata dalla scuola media “Baracca”, altri in via Mentana-Quarantola e due nei pressi del mercato (Farina e Bucchi). C’era poi l’indotto rappresentato dalle locande e dalle osterie e figure “storiche” come il sensale e il “paradore”, il primo chiudeva i contratti, l’altro caricava e scaricava le bestie nei mezzi di trasporto.
Il dottor Pasquali tentò anche di abbozzare le cause del declino del mercato bestiame. Cause lontane a partire dalle razzie di bestiame operate dai tedeschi in ritirata, la crescente meccanizzazione del lavoro agricolo a partire dal secondo dopoguerra, l’influenza di nuovi modelli culturali in contrasto col mondo rurale, una burocrazia opprimente e norme igieniche più rigorose.
Una prova ulteriore dell’importanza del mercato è sancita dalla figura del “direttore del mercato bestiame”, ma anche dalla presenza di una scuola di veterinaria a Lugo fra il 1824 e il 1853.
Qualcuno ha detto, a suo tempo, che a Lugo sorse il primo ippodromo di Romagna, dove correva “Gourko”, un cavallo russo di proprietà del barone Alberto Ruggeri, guidato dal fantino lughese Vincenzo Mazzarini, morto di tisi nel 1884 a soli 35 anni.
Sul finire del 1992 il mercato bestiame chiuse i battenti. Una mostra fotografica del 2005, dal titolo «Il piacere della storia: “Dal Foro Boario all’Iper Coop – Globo”», curata dal consiglio di zona “Romagna 1” di Coop Adriatica, fornì alcuni snodi storici: dagli anni ’70 dell’Ottocento, quando il mercato fu trasferito dalla piazza dietro la Rocca (attuale Piazza Garibaldi) fino al 1987, anno di inaugurazione del “Globo”.
Le più vive e suggestive sono le foto degli anni ’50 – ’60 – ’70 del Novecento, quando all’interno dell’area mercato bestiame si tenevano le feste rionali dell’Unità, sezione Montanari. Infine, sempre dalla stessa mostra, alcuni dati statistici, che ripercorrono le tappe più significative di crescita di questo colosso urbano: dai 1000 mq del 1982 ai 1500 del 1987, fino ai 4300 mq del 1997, anno di nascita dell’Iper Coop lughese.
Giovanni Baldini
Fonti
Girolamo Bonoli, Storia di Lugo ed annessi, Faenza, 1732;
Nomi delle strade, vicoli e piazzali nell’interno di Lugo, Lugo, Melandri, 1830, nota n. 41;
Michele Rossi, Guida di Lugo: con cenno storico memorie artistiche e notizie diverse, Lugo, Ferretti & C. Editori, 1925, pag. 174;
Ivo Tampieri, Stradario Guida del Comune di Lugo e Capoluogo, Lugo, Walberti, 1975;
Enio Golinelli-Arrigo Martino-Paolo Reggiani, Emilia Romagna culla del trotto, Modena, Artestampa, 1990;
Giovanni Baldini, Quando i mercanti venivano a piedi da lontano, “Giornale di massa”, settembre 1992, pagg. 16-17.