Lugo, Oratorio di S.Onofrio_2_Caratteri architettonici

Lugo, Oratorio di S.Onofrio, Caratteri architettonici

Le fonti d’archivio ci informano che la chiesa non si presentava con l’attuale paramento a pietre a vista.

L’esterno dell’oratorio, di chiara ispirazione barocca, si presenta con un paramento esterno in mattoni a vista e una cornice in laterizio che suddivide la facciata in due livelli, articolati da due ordini di quattro lesene e sovrastati da una trabeazione modanata da cornici. La facciata è coronata da un timpano curvo inserito al centro del frontone del doppio spiovente di copertura. Due lesene limitano il frontone che è caratterizzato da una finestra cieca incorniciata.

Nella parte inferiore della chiesa, si collocano due nicchie incorniciate e il portale d’ingresso intervallati lateralmente dalle lesene; in quella superiore si aprono due finestre ed un occhio ottagonale incorniciati e successivamente murati. Il fianco dell’edificio è anch’esso diviso in due livelli di cui il superiore caratterizzato da tre finestre delimitate da quattro lesene, mentre nella parte inferiore si colloca una cella rettangolare; il campanile è a ventola.

Le fonti d’archivio ci informano che la chiesa non si presentava con l’attuale paramento a pietre a vista: la facciata della casa del fattore e della chiesa erano originariamente arricchite con immagini di Sant’Onofrio e San Francesco di Paola. Successivamente, nel 1716, fu rifinita e rifatta nel 1745 a causa del manifesto degrado in cui versava.

I motivi della facciata ritornano nello spazio interno che si presenta alto, slanciato e arricchito da linee create dalle otto lesene che articolano le pareti laterali sopra cui corre una trabeazione classica che decora, con le modanature delle cornici, tutte le pareti.

La pianta interna presenta una sola navata con due cappelle laterali e la cappella dell’altare maggiore. La cappella di sinistra, entrando dalla chiesa, fu dedicata originariamente a San Domenico (Archivio di Stato di Bologna, doc. demaniale 2/8653), adattata dal pittore Gaetano Nuvoli nel settembre 1772 (Archivio di Stato di Bologna, doc. demaniale 6/8657) in seguito all’avvenuta aggregazione della confraternita alla compagnia della Santissima Trinità. L’adeguamento di San Domenico al soggetto di San Giovanni di Matha fu semplice perché entrambi caratterizzati nell’iconografia da tunica bianca e manto scuro, mentre lo scapolare fu verosimilmente dipinto sopra la collana del rosario donata dalla Madonna a San Domenico. La cappella di destra, invece, è dedicata alla Madonna di Loreto e venne lasciata in eredità a Giovan Battista Malerba da Francesca Locatelli, vedova del Galanotti (Archivio di Stato di Bologna, doc. demaniale 5/8656, 12 febbraio 1684). L’avvenimento è ricordato dalla lapide di fronte alla cappella.

La cappella dell’altare maggiore è dedicata, sempre per volere testamentario di Clemente Galanotti, a Sant’Onofrio come pure la facciata dell’oratorio. L’interno della chiesa è ricco di stucchi dal gusto tardo barocco ridondanti e pesanti che richiamano il potere della Chiesa post tridentina trionfante sulle eresie. Le uniche notizie, stralciate dalle fonti d’archivio, riguardanti le decorazioni in stucco, sono collegate al rapporto tra Ignazio Stern e i confratelli per la decorazione dell’oratorio. Dal 1716 al 1718, infatti, il pittore fu impegnato nell’esecuzione della serie dei quattro ovali che narrano alcuni episodi della vita di Sant’Onofrio.

 

(Fonte: Sonia Muzzarelli, L'Oratorio di Sat'Onofrio a Lugo, Centro Stampa dell’Azienda USL della Romagna, Ravenna, 2014)

Bibliografia: vedi scheda specifica

Attualmente chiusa al culto religioso, ospita mostre e rassegne d'arte.
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