Lugo, Villa Carandini

Lugo, Villa Carandini

 (XVIII secolo – 1944 circa)

Voltana, località Marmana, Via Rotaccio

Una serie di ragioni, non ultima la testimonianza di Augusto Veroli, vivente, classe 1932, il quale alla Marmana (Marmâna in dialetto romagnolo) trascorse la sua fanciullezza e parte della sua prima età adulta, ci hanno spinto a recuperare alcune note informative su detta località alle porte di Voltana (che abbia preso il nome dalla presenza in loco di una stalla di cavalli maremmani?) e su un complesso di edifici di durata plurisecolare.

Siamo nella attuale Via Rotaccio, a sud-ovest di Voltana. L’edificio più antico era sicuramente l’oratorio dedicato all’Angelo Custode, costruito dai Corelli di Fusignano nel 1685 e rimasto in piedi fino al 1944-’45 del secolo scorso.

Ai tempi del Catasto Pasolini (1638-1642), in zona non era segnalata una villa. Essa comincia a comparire nella cartografia di metà Settecento; in particolare, nelle carte Manzieri del 1745 e 1750. In quegli anni, il complesso era di proprietà dei Carandini di Modena e Lugo. Nel 1732, la Marmana contava 20 focolari. Una fonte locale del 1980, riporta che «Alcuni anziani raccontano che la località Marmanna [sic] è chiamata così perché vi sorgeva un’ampia costruzione circolare col tetto di canne chiamata “e’cioral”, della quale si sono perse le tracce da oltre un secolo». Nell’Ottocento tutto passò nella disponibilità della famiglia Piancastelli e, più che Carandini, la zona era nota col nome dialettale di “la Piancastèla”.

C’è un interessante studio dell’architetto lughese Maurizio Gordini che mostra “Il complesso prima delle distruzioni belliche”. In buona sostanza, l’architetto Gordini riconosce dalle mappe catastali la tipologia della villa di campagna (con parte signorile e parte colonica), riproducente lo schema padano classico. Nel 1991, il cancello in ferro battuto, che dava accesso da via Rotaccio, era ancora al suo posto; oggi, non più.

Una testimonianza di vita vissuta è quella di Augusto Veroli, nato a San Lorenzo in Selva in Via Sottofiume, ma vissuto alla Marmana dal maggio 1940 fino al 1954.

«Arrivammo il 10 maggio 1940 e il 10 giugno sa anche lei cosa accadde in Italia (dichiarazione di guerra, n.d.r.). Quel complesso l’ho visto saltare in aria ad opera dei tedeschi. Rimase solo la scalinata dove io e una decina di miei amici ci facemmo fotografare pochi mesi prima della distruzione. Ricordo che, dopo l’esplosione, recuperai un angioletto in legno, purtroppo perduto a seguito di successivi traslochi. Noi eravamo coloni del podere, di cui erano proprietarie cinque sorelle, delle quali non ricordo il cognome ma erano dette le figlie dl’Umarcì. La maggiore di esse, aveva sposato Agostino Lega, che poi divenne l’amministratore».

I ricordi di Augusto ci restituiscono, oltre villa e oratorio indipendenti, una stalla coi cavalli da corsa, una falegnameria e tanto altro. «C’era una grande aia, dove si faceva la “sfuiareia” e si ballava». La conversazione si chiude ricordando i nomi dei bambini della foto: oltre Augusto, c’erano due cugini Veroli, uno dei quali si chiamava Francesco, un certo Battista, mai più rivisto, i fratelli Tommaso e Paolo Melandri, gli unici con Augusto ancora in vita. Covid 19 permettendo, il signor Augusto non vede l’ora di portarci sul posto per farci da guida.

Giovanni Baldini

 

Fonti
Consiglio circoscrizionale – Commissione culturale circoscrizionale Voltana di Lugo, Voltana ieri oggi. Inaugurazione della nuova sede della Delegazione comunale, Voltana 16 marzo 1980, Lugo, Walberti, 1980, pp. 24-25;
Maurizio Gordini, Qualche appunto sul Palazzo della Marmana, Fatti e gente di casa nostra – Almanacco 1991 di Voltana e dintorni, Centro stampa comune di Lugo, marzo 1992, pp. 8-13;
Giovanni Baldini et alii, Vita in villa. Le ville storiche del Lughese e della Bassa Romagna, Bologna, Pendragon, 2007, p. 97;
testimonianza orale in data 22 febbraio 2021 di Augusto Veroli (n. 18 giugno 1932), residente a Lugo, ma vissuto dal 1940 al 1954 alla Marmana.