Classe 1949, è stato uno scultore dallo straordinario talento espressivo. Le sue opere, oggetto di numerose e importanti mostre in Italia e all'estero, rappresentano più che figure umane e animali, i profondi sentimenti che li abitano, scovandone l'essenza. Non a caso Rabitti ha iniziato autodidatta la sua attività artistica a partire da un episodio drammatico successogli nel 1989 durante una battuta di caccia, quando scivolò in un dirupo e – aggrappato ad alcuni arbusti - si salvò solo grazie all'intervento della sua fedele compagna, una spinona di nome Noell, che allarmò il resto della compagnia e ne permise il salvataggio. La prima opera sarà proprio un bronzo raffigurante la testa del cane. Come ebbe a citare più tardi lo scrittore Emilio Cioni: “La consapevolezza della sua arte può scaturire da episodi casuali quanto importanti”. Scultore molto conosciuto nell’ambiente venatorio non solo italiano, ma anche internazionale. Le teste dei suoi bracchi, le beccacce e tante altre incredibili opere in terracotta e in bronzo sono state davvero desiderate, ammirate e vendute a collezionisti in tutto il mondo.
Rabitti con il bronzo e la terracotta, si è cimentato anche con busti, ritratti, figure astratte, e particolari di vario genere; ha realizzato scene di caccia dall'altissima resa realistica, animali in movimento o catturati in attente espressioni ed intensi sguardi predatori. Per citarne alcune: nel Volo di germani, l'autore ci dà l'impressione di trovarci nel momento preciso in cui gli uccelli prendono il volo; stesso risultato realistico si ha con Beccaccia colpita; l'animale è colto nel momento dell'uccisione e ci si può facilmente immaginare di vederla cadere un istante dopo. I cani sono immortalati in attente pose di caccia come si osserva nelle ferme in cui tutti i principali cani da caccia sembrano presi da una tensione emotiva unica, frutto della capacità dell'artista di trascendere i corpi in un realismo senza convenzioni che fa trasparire vitalità, sentimento e umanità.
La sua prematura e improvvisa scomparsa avviene in mezzo alle sue amate opere d’arte, il 3 marzo 2012, a soli 63 anni.
Opere di Rabitti sono esposte in permanente presso:
il Museo Vaticano (I);
la Holland & Holland di Parigi (F);
la Beretta Gallery di New York (USA);
il Musée du Cheval di Chantilly di Parigi (F);
la Fondazione Morsiani di Ravenna (I)
e lo Showroom Perazzi Armi e Febarm di Brescia (I).
Opere pubbliche:
Conselice, 2004, Monumento a Don Gianstefani
Milano, 2005, Monumento Aldo Ravelli (Fondazione)
Bastia (Corsica), 2007, Monumento Vincentello d’Istria
(Fonti: www.allevamentodeltocai.it, www.yumpu.com/it)