S.Agata, Bottega di Custode Marcucci

S.Agata, Bottega di Custode Marcucci

 (fine dell’800 – anni ’40 del ’900) - Via San Vitale

Il 70° della morte di Custode Marcucci (Lugo, 1864 – Sant’Agata sul Santerno, 1951) è l’occasione buona per occuparci di questo liutaio analfabeta, taciturno che, ironia della sorte, fu soprannominato “Urlòn”.

Fino al 2010, le uniche sue tracce in paese erano una lapide murata nel vano-scala del municipio (ivi la motteggiante espressione “liutaio di chiara fama”) e una via, piuttosto breve, che mette in comunicazione Via Mazzini con Piazza Francesco d’Este. L’uscita di un opuscolo dal titolo Personaggi di una volta. Libera carrellata sui santagatesi dell’otto-novecento. Custode Marcucci ha contribuito al rilancio del personaggio fino a farne una icona paesana e un ambasciatore di Sant’Agata sul Santerno all’esterno (si pensi alle targhe stradali poste sulle strade principali di ingresso o transito in paese).

Col tempo, è stato posto un “totem” con la sua gigantografia e relativa didascalia nei pressi della vecchia bottega, oggi non più esistente, a suo tempo affacciantesi sulla San Vitale. Concerti con vecchi strumenti fabbricati da Custode (sono ben 57 gli strumenti a lui attribuiti), alcuni murales in corso Mazzini di Riccardo Buonafede con relativo documentario (anno 2017) e un importante evento (convegno/concerto) di novembre 2018, hanno contribuito a rinfrescare la memoria dei santagatesi che, in un sondaggio del “Giornale di massa” del 2000, classificarono Marcucci solo all’ottavo posto fra i cittadini illustri del paese.

Custode Marcucci era nato a Lugo il 20 agosto 1864 (battesimo in Collegiata), da Pietro e Albina Savini. Prima di trasferirsi a Sant’Agata in Via Ghineda, aveva abitato in Via dell’Ascensione n. 86, nella vicina frazione di Ascensione. Dal matrimonio con Annunziata Dalla Chiusa del 13 ottobre 1894 vennero nell’ordine: Adelcise, Aurelio, Lucia, Pietro, Cecilia, Francesco, Michele e Libero.

Lo Strocchi, suo principale biografo, così scrive: «Nato da famiglia colonica, fino a quindici anni lavorò la terra assieme ai genitori, i quali nel 1880 si diedero ad altro mestiere. In tale circostanza il nostro Custode si dedicava ad una prima lavorazione del legno, facendo il bottaio. A diciannove anni prese moglie e di nuovo mutò l’arte sua; abbracciò la liuteria e la sposa, creando violini …  numerosa prole. […].

L’opera del Marcucci si esplica nei diversi rami della liuteria; costruisce violini, violoncelli, contrabbassi, viole e chitarre, senza aver mai studiato presso liutista di sorta.

Si applica nondimeno a riparare biciclette; è costruttore, abbastanza reputato di gambe di legno, fornite di meccanismo ingegnoso, per i mutilati di guerra.

La di lui specialità è il violoncello, col quale emerge su molti altri liutai di maggior nome, non tanto per la finezza del lavoro, quanto per la sonorità; il che gli ha procurato molte e continue ordinazioni, specialmente d’istrumenti greggi i quali, passati poi per la trafila di liutisti famosi, o di grossi negozianti, non rare volte acquistano il nome di antichi e per tali si sono venduti. […]».

Nel 2010, un suo violoncello del 1890 circa era conservato presso la Kolstein Music di New York. Un altro dello stesso periodo è di proprietà di Giuseppe Ettorre, concertista e dal 1991 primo contrabbasso dell’Orchestra e della Filarmonica della Scala. Anche i musicisti Tiziano Berardi e Sebastiano Severi, solo per citarne alcuni, suonano dei Marcucci; Severi, in particolare, un violoncello del 1897 denominato “Nerone”. Tutti strumenti usciti da quella bottega sulla San Vitale, con le pareti nere come la pece e il disordine sovrano.

Giovanni Baldini

 

Fonti
Giuseppe Strocchi, Biografia dei 15 liutai romagnoli contemporanei, Lugo, Tip. Editrice Trisi, 1913, presso biblioteca “Fabrizio Trisi” con la seguente segnatura: IX-VI-D-2;
Deanna Marzetti, Quando la musica viene da lontano. Custode Marcucci, un liutaio di fama, “Giornale di massa, novembre 1990, pag. 8;
Musica tra le righe. Storie, generi e interpreti nelle raccolte della Biblioteca Trisi, mostra bibliografica allestita al pianterreno di Palazzo Trisi dal 16 ottobre 1998 al 9 gennaio 1999;
“Giornale di massa”, febbraio 2000, pag. 11;
“Giornale di massa”, gennaio 2001, pag. 15;
Giovanni Baldini, Viole, violini e violoncelli made in S. Agata, “Giornale di massa” mensile, dicembre 2001, pag. 20;
Giovanni Baldini – Armanda Capucci, ti racconto il ‘900. Per una storia di S. Agata sul Santerno nel XX secolo, Lugo, Walberti, 2005;
Decio Testi, Roberto Noferini, Denis Zardi e il violino di Custode Marcucci, “e’ mi paes”, marzo 2007, pag. 4;
Decio Testi, Un piano, un violino e … Custode Marcucci, “e’ mi paes”, marzo 2008, pag. 4;
Decio Testi - Armanda Capucci - Giovanni Baldini, Personaggi di una volta. Libera carrellata sui santagatesi dell’otto-novecento. Custode Marcucci, Nuova Print, 2010.