S.Agata, Palazzo Gieri e Oratorio

S.Agata, Palazzo Gieri (incerta - 1945)

Oratorio di Sant’Antonio di Padova

(secolo XVII? – 1945) - Via Bastia

Nella zona all’incrocio fra la provinciale Bastia e la comunale Erbosa, sorgevano palazzo Gieri, distrutto durante la seconda guerra mondiale, e l’annesso oratorio, quest’ultimo, invece, ricostruito a cavallo fra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso.

Poiché chi scrive è vissuto a lungo nella stessa zona, mosso da naturale curiosità, ha dedicato due studi (uno nel 1995 e l’altro nel 2012), in particolare sull’oratorio di Sant’Antonio di Padova e sulla famiglia Gieri. Nel 2004, la “chiesina della via Bastia” ha festeggiato i trecento anni di vita (almeno), stando al verbale di visita che il vescovo faentino Durazzo (Sant’Agata sul Santerno, infatti, appartiene alla diocesi di Faenza) redasse in data 30 settembre 1704. Eccone un frammento: [30 settembre 1704] «Ad oratorium DD. de’ Gherijs, in quo omnia bene detenta invenit, sed tamen hortatus fuit DD: Patronos, ut provideant de planeta violacea, […]» (Da: A.D.F., Visite pastorali, Cartella n. XI, Durazzo).

È lecito supporre che l’oratorio, e probabilmente anche il relativo palazzo Gieri, esistessero anche prima del 1704, ma le prove, finora, non sono state trovate. Fin dagli anni ’60 del secolo scorso, una immagine della Madonna delle Grazie, patrona della diocesi di Faenza da oltre seicento anni, viene venerata nella chiesina di via Bastia, ove nel mese di maggio si recitano rosario e litanie mariane (ad eccezione degli ultimi due anni pandemici).

I proprietari attuali, pur non risiedendo in paese, discendono dal ramo di Carlo Gieri (1807-1872), primo sindaco di Sant’Agata dopo l’unità d’Italia.

È possibile farsi un’idea del complesso attraverso le mappe del Catasto Napoleonico, le quali ci restituiscono un territorio di oltre due secoli fa. La particella 242 indica palazzo Gieri, mentre i mappali 243 e 244 designano la chiesolina. Da notare che la via Erbosa non terminava con lo sbocco sulla Bastia, ma proseguiva fino all’argine del fiume Santerno.

Giovanni Baldini

 

Fonti
Archivio Diocesano Faentino, Visite pastorali, Cartella n. XI, Durazzo, anno 1704;
Archivio di Stato di Ravenna, Mappe del Vecchio Catasto di Sant’Agata, dettaglio, anno 1811;
Giovanni Baldini, La chiesolina della via Bastia (13 giugno 1995, albo di pagg. 20, stampato in proprio);
Lorenza Montanari, Una chiesina di 300 anni, “il Resto del Carlino”, p. V, mercoledì 29 settembre 2004;
Amalio Ricci Garotti, La chiesina compie gli anni, “Corriere di Ravenna”, pag. 19, 30.09.2004;
Lorenza Montanari, La ‘chiesolina’ di via Bastia ha 300 anni, “Il Nuovo Diario Messaggero”,09.10.2004, pag. 38;
Giovanni Baldini – Michela Panzavolta, Chiesolina 2012, (13.06.2012, albo di pagg. 16, stampato in proprio).