Sella Roberto, La Veneta

Sella Roberto, La Veneta

Lugo, Rocca Estense, Corridoio XXX

 
Autore:            Roberto Sella (Lugo, 1878 - Faenza, 1955)
Titolo:              La Veneta
Anno:              1908
Tecnica:           tela / pittura a olio
Dimensioni:      90 x 70 cm
 
 
Cenni sull'autore.
Pittore e decoratore. Dopo aver appreso i primi elementi del disegno alla Scuola comunale di Lugo diretta da Domenico Visani, si iscrive al Regio Istituto di Belle Arti di Bologna, dove è allievo di Silvio Gordini. Diplomatosi in architettura e ottenuta l’abilitazione all’insegnamento del disegno, vince una cattedra alla Scuola di Belle Arti "Rossetti Valentini" di Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo. Si dedica alla pittura a contatto di esponenti del divisionismo piemontese, come Enrico Cavalli e Carlo Fornara. Rientrato in Romagna, dal 1910 risiede a Faenza. Qui si dedica all’insegnamento e partecipa attivamente alle vicende culturali della città. Dal 1911 al ‘17 e poi dal 1945 al ‘54 è membro della Commissione Edilizia del Comune di Faenza. Per quasi trent’anni, a partire dal 1926, ricopre la carica di direttore della civica pinacoteca. Intensa è anche l’attività come pittore e decoratore. Con undici opere esposte, esordisce alla V Mostra Biennale d’Arte di Faenza nel 1911. Nel 1926 è presente alla mostra retrospettiva leghiana di Modigliana. Nel ‘32 allestisce una grande mostra personale alla Bottega Artigiana di Bologna. Nel 1938 è presente al Premio Cremona. Nell’immediato dopoguerra partecipa a varie rassegne di pittura in ambito romagnolo. Nel 1946 vince il Premio Città di Ravenna.
Dopo l’iniziale accettazione dei canoni stilistici divisionisti culminata con un’adesione seppur non militante al movimento futurista, Sella rinnova la sua pittura in un’ottica sostanzialmente novecentista. Particolarmente intensa è l’attività come decoratore, iniziata da Sella nel 1920 con la vittoria al concorso per la decorazione ad affresco del Teatro Modernissimo di Bologna. Esegue poi altri importanti cicli pittorici a Faenza (palazzo della Banca di Credito Romagnolo, 1926; palazzo del Monte di Pietà e Cassa di Risparmio, 1930; Auditorium del Liceo Ginnasio Torricelli, 1932). A Lugo dipinge la tomba di Francesco Baracca e la sala da ballo della Casa Repubblicana. Numerose sono anche le pitture faentine a soggetto sacro (Sacro Cuore, nella Cattedrale; S. Cecilia con Tobiolo e l’angelo, nel Suffragio; Il miracolo del cieco, in S. Maria Nuova; le stazioni della Via Crucis al Carmine).