1943-07: 26 – Le vicende di Cotignola

26.07.1943 - Le vicende di Cotignola

Corteo nel paese, falò dei simboli fascisti, comizio la sera.

A Cotignola non si verificarono incidenti di sorta. Con l'ausilio di un auto tutti i fascisti più noti furono d'altronde trasferiti altrove: una opportuna “misura di sicurezza” per impedire che qualche antifascista perseguitato si facesse giustizia da sé. Il 26 luglio, mentre i militi del reparto di artiglieria dislocato in paese si schieravano in assetto di guerra a presidio dei centri nevralgici dell'abitato, la popolazione affluì nella piazza principale a manifestare la propria gioia per la caduta del regime. Fu organizzato un corteo, che fece il giro di tutto il paese raccogliendo i simboli dell'odiato regime, poi, come a Lugo, arsi in un grande falò.

Alla sera ebbe luogo un comizio, con la partecipazione di tutte le forze antifasciste (a Cotignola era particolarmente forte il Partito Repubblicano, animato da Vittorio Zanzi, straordinaria tempra di antifascista, già medaglia d'argento nella Grande Guerra), per una grande dimostrazione di unità e concordia. Si avvicendarono a parlare Giuseppe Badiali, Ennio (“Lello”) Melchiorri ed il prof. Ernesto De Martino (tutti temporaneamente residenti a Cotignola come sfollati), in nome del Partito Socialista, e l'avv. Domenico Taroni, per conto del Partito Repubblicano.                    

 

Giannetto Gaudenzi, Le calde giornate di fine luglio 1943 a Lugo, Massa Lombarda, Conselice e Cotignola, Centro Stampa Comune di Lugo 2005, pag. 17