Lugo, Albergo San Marco

Lugo, Albergo San Marco

 (seconda metà del ’700 – 1954) - Largo Repubblica, già Largo Galanotti e prima Piazza Padella

Nella Guida di Lugo del 1925 di Michele Rossi scopriamo che “questo fabbricato è da circa un secolo l’albergo più importante della città” senza però menzionarne l’anno di costruzione. Faceva parte, collocato ad est del Pavaglione, del complesso denominato “Isola di S. Marco” insieme a Casa Pasetti e a Casa Malerbi; quest’ultima sappiamo essere stata edificata nel 1762, perciò appare alquanto verosimile che anche l’edificazione della locanda/albergo risalga a quegli anni. Sicuramente ne troviamo già traccia nel Catasto Pontificio del 1827.

Sulla sua storia – lunga quasi due secoli – si hanno notizie frammentarie, che ne documentano comunque le alterne vicende ed il cambio, a volte, di destinazione d’uso.

Nel febbraio del 1895 “…infierì in città una terribile influenza, quasi tutti ne furono colpiti, i soldati malati della caserma S. Domenico furono traslocati all’albergo S. Marco che non era funzionante.”

Nel 1906 “l’ex albergo S. Marco, da tempo variata la destinazione d’uso in Caserma dei Vigili del Fuoco, è restituito all’antica funzione.” Nel luglio dello stesso anno “fu dato in affitto per nove anni al sig. Rossini Michele, con l’obbligo di rimetterlo a nuovo ad uso di Albergo a sue spese e di corrispondere un canone annuo di L. 900 per l’affitto.” L’anno dopo (1907) risulta condotta da Celso Marzocchi, il quale chiese alla Commissione Edilizia di modificare le finestre dell’albergo volte a sud.

Per le feste di Natale del 1926 il proprietario dell’hotel S. Marco annunciò che nel suo albergo da allora in avanti si sarebbe fatta pensione giornaliera a L. 12,50 comprensiva di 3 pasti e di una camera.” Nell’agosto 1928 “Dopo tanti alti e bassi fu riaperto, condotto dai fratelli Ragazzini che lo rinnovarono completamente all’esterno e all’interno.

“Verso la fine di gennaio [1931] fu inaugurata all’albergo S. Marco la nuova gestione dei fratelli Ragazzini che per la verità richiamarono la clientela con un ottimo servizio a prezzi modici. I gestori dotarono l’albergo per comodità dei clienti di un’auto omnibus che si recava alla stazione all’arrivo e alla partenza di tutti i treni.”

Durante la seconda guerra mondiale lo stabile subì gravi danni, anche perché sede di un comando nazista: “i militari tedeschi della Divisione Hoppe vi avevano eletto il loro Quartier Generale.”

Fu demolito nel 1954 all’interno della logica di ridisegno urbano. I danni di guerra furono l’occasione per avviare una serie di interventi che interessarono il Pavaglione per oltre un decennio; il Quadriportico ebbe i necessari restauri, fu ampliato e definitivamente isolato dopo l’abbattimento dell’albergo, l’ultima costruzione che ancora gli si addossava ad est. Una curiosità: con i mattoni recuperati dal suo abbattimento furono edificati gli alloggi popolari in Via Cento (odierni civici da 42 a 46), meglio conosciuti come “la piccola Napoli”.

 Paolo Gagliardi

 

 

Fonti
Michele Rossi, Guida di Lugo: con cenno storico memorie artistiche e notizie diverse, Lugo, Ferretti & C. Editori, 1925, pag. 127;
M.Giulia Marziliano, Lugo di Romagna. Il disegno urbano e la città. Assetti morfologici e vicende storico-urbanistiche, Imola, Grafiche Galeati, 1998, pagg. 55, 129, 130;
Pasquale Rignani, Aspetti di vita lughese del trentennio 1892-1922, vol. I, Lugo, Walberti, 1971, pagg. 16, 92;
Pasquale Rignani, Lugo nei primi dieci anni del regime fascista 1921-1931, Lugo, Walberti, 1971, pagg. 150,173;
Pier Luigi Cervellati, Città di Lugo. Il futuro del Pavaglione. Studio di fattibilità restauro / recupero / nuovo utilizzo, Bologna, Studio Cervellati, luglio 2000.